Moltivolti, molte speranze.
Una realtà significativa nella vita di un quartiere
Mattia Mattina 3 D
Lunedì 4, il primo giorno della settimana dello studente, la mia
classe ed io (3D) insieme alla 4D, siamo andati da Moltivolti, un
ristorante e centro di collaborazione tra associazioni che si trova
a due passi dalla nostra scuola. Se cercate su internet informazioni
sul locale Moltivolti, leggerete: "Un ristorante siculo-etnico per
viaggiare e scoprire il mondo a tavola. Un co-working dedicato a
progetti di inclusione sociale e lotta alla povertà. Uno spazio
senza confini." Claudio uno dei co-fondatori di Moltivolti ci ha
spiegato inizialmente come è nato questo locale e della sua
importanza oggi a Ballarò; ci ha parlato anche delle altre
associazioni che ci sono nel territorio e della propria esperienza
personale. Alla domanda "secondo te hai fatto bene a non andare al
nord ed a rimanere a Palermo?" ha risposto "Sì, come ha fatto bene
mio fratello ad andare a Milano". Questa risposta mi ha fatto
pensare di dover valutare un giorno cosa sia giusto fare: rischiare,
rimanendo in una terra dove apparentemente ci sono poche possibilità
oppure lasciare tutto e andare all'estero provando a diventare
qualcuno?
Dopo il dialogo che abbiamo avuto con Claudio abbiamo incontrato
Martina, un’operatrice dell'associazione "Per esempio" che ha sede
sopra Moltivolti e offre al pubblico attività di doposcuola e non
solo a Borgo vecchio. Martina ci ha spiegato la differenza che c'è
tra Palermo ora e Palermo quando aveva la nostra età, le possibilità
di lavoro di oggi, ma anche soprattutto di volontariato. Ci ha
raccontato un aneddoto personale avuto durante il lockdown in un
pomeriggio di attività a distanza, facendoci capire che anche con la
distanza c'erano le possibilità di interazione. Molto amareggiata ci
ha detto che l'associazione "Per esempio" non ha più un luogo fisico
dove svolgere queste attività e dove i bambini/ragazzi possano
trascorrere i pomeriggi a studiare e socializzare. Penso che ciò sia
molto grave perché in un quartiere come Borgo vecchio non avere
centri di svago non è possibile.
Per concludere vorrei citare la frase simbolo di Moltivolti: "La mia
terra è dove poggio i miei piedi"