ARCHIVIA. DONNE IN RELAZIONE.
LE DONNE E LA PACE

alunni delle classi 4A, 5A, 1E. Introduzione della prof.ssa Francesca Cosenza

“SI VIS PACEM PARA PACEM”
In relazione al progetto di educazione civica le classi 1E, 4A e 5A, guidate dalle insegnanti Cascio, Cosenza e Scarantino, hanno partecipato al percorso proposto dalla Associazione “ARCHIVIA DONNE IN RELAZIONE”, che ha compreso un itinerario di riflessioni e documentazione sul tema della pace e, in special modo. sul ruolo delle donne nella costruzione della stessa.
Tale proposta è giunta in tempi “non sospetti” cioè a ottobre, quando nessuno di noi, forse ingenuamente, avrebbe mai pensato che potesse scoppiare una guerra “in piena regola”, nel senso piu assurdo e più tragico del termine e che troppe armi pesanti finissero per sparare veramente.
In realtà ci sembrava molto opportuno che in percorso di educazione civica ci si muovesse per un ideale pedagogico basato sul motto “ si vis pacem para pacem” alimentando il pensiero critico, attraverso il confronto e l’ascolto di esperienze significative.
Tali sono state le relazioni delle amiche dell’associazione: Rita Alù, Margherita Cottone ,Donatella Natoli, Luigina Simon.
Ai loro interventi è seguita una azione di ricerca da parte di tutti gli alunni, individualmente e in piccoli gruppi e la produzione di power point da socializzare ai compagni dell’intero liceo, come spunto per riflettere criticamente su cio che sta accadendo e sulle possibili strade da seguire.
Gli alunni di 1E e IVA hanno preparato i power point sulle donne insignite del premio Nobel per la pace. Una sorta di manuale multimediale, organico e completo per farle conoscere, diffonderne il pensiero e, soprattutto, l’esempio e i valori che le hanno ispirate nel loro operato. Una ragazza, sempre di quarta, in particolare, si è cimentata in un power point su Gandhi e sui punti essenziali del suo progetto di nonviolenza attiva.
Gli alunni di VA, invece ,si sono soffermati sul Carteggio tra Freud e Einstein dal titolo: “Perché la guerra?”. E mi piace riportare due delle espressioni di Freud su cui, in classe, ci siamo soffermati sperando che possa quanto prima diventare il sentire comune della maggioranza delle donne e degli uomini del nostro tempo.
“Ora, la guerra contraddice nel mondo più stridente a tutto l'atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo civile, così che dobbiamo ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo più, non è soltanto un rifiuto intellettuale e affettivo, in noi pacifisti è un'intolleranza costituzionale, per così dire il massimo della idiosincrasia.”
“Quanto dovremo aspettare perché anche gli altri diventino pacifisti? Non si può dirlo, ma forse non è una speranza utopistica che l'influsso di due fattori - l'atteggiamento sempre più civile e il giustificato timore degli effetti di una guerra futura - ponga fine alla guerra in un prossimo avvenire. Per quali vie dirette o traverse non possiamo giudicarlo. Nel frattempo possiamo dirci: tutto ciò che promuove l'evoluzione civile lavora anche contro la guerre” .

Gandhi  di Chiara A. E. Scialanga 4*A

LE DONNE PORTATRICI DI PACE NEL MONDO.
E’ difficile immaginare un mondo senza guerre. Quanto stiamo vivendo oggi ne è una conferma. E in ogni situazione di insicurezza - che si tratti di guerre, di minacce alla salute o del cambiamento climatico - spesso le donne sono colpite in maniera sproporzionata anche a motivo della loro posizione sociale tradizionalmente più vulnerabile.
A livello mondiale, l'80% dei profughi sono donne o bambini. La violenza sessuale e lo stupro imperversano sia nei campi profughi che nelle zone di guerra.
Non possiamo parlare del ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti senza prendere atto di questa terribile realtà.
La loro partecipazione non solo è cruciale nella sfera delle misure di sicurezza dirette (come ad es. l'impegno di peacebuilding e di ricostruzione dopo i conflitti) ma anche per far fronte ad altri tipi di minacce per la sicurezza umana quali le epidemie globali e i rischi crescenti del cambiamento climatico e del degrado ambientale.
Oggi la normativa internazionale riconosce alle donne un ruolo attivo per la promozione della stabilità e della pace (donne non più soltanto vittime dei conflitti ma fondamentali “agenti di cambiamento”).
Sul tema delle donne e la pace l'Associazione ha promosso un incontro molto interessante in seguito al quale gli alunni delle classi aderenti al progetto hanno elaborato alcune ricerche proprio su tutte le donne che sono state insignite del premio nobel.
Presentiamo di seguito le ricerche effettuate dagli alunni e, in fondo all'articolo le registrazioni degli interventi.

1 foto1905 Bertha von Suttner Austria-Ungheria Presidente onoraria dell'Ufficio internazionale per la pace

2 foto1931 Jane Addams Stati Uniti Presidente della Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà

3 foto1946 Emily Greene Balch Stati Uniti Presidente onoraria della Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà

4 foto1976 Betty Williams Regno Unito movimento Northern Ireland Peace Movement (poi rinominato in Community of Peace People)

5 foto1976 Mairead Corrigan Regno Unito movimento Northern Ireland Peace Movement (poi rinominato in Community of Peace People)

6 foto1979 Madre Teresa Albania delle Missionarie della carità, per la sua vita dedita alle vittime della povertà.
Secondo power point

7 foto1982 Alva Myrdal Svezia Insieme a Alfonso Garcia Robles Messico Delegati all'Assemblea generale delle Nazioni Unite sul disarmo

8 foto1991 Aung San Suu Kyi Birmania “per la sua lotta non violenta per la democrazia e i diritti umani”

9 foto1992 Rigoberta Menchú Tum Guatemala “in riconoscimento del suo lavoro per la giustizia sociale e la riconciliazione etno-culturale basata sul rispetto per i diritti dei popoli indigeni”

10 foto1997 Jody Williams Svizzera / Stati Uniti “per il lavoro svolto al fine di eliminare le mine anti-uomo”

11 foto2003 Shirin Ebadi Iran “per il suo impegno per la democrazia e i diritti umani. Si è concentrata soprattutto nella lotta per i diritti delle donne dei bambini e delle bambine”

12 foto2004 Wangari Maathai Kenya “per il suo contributo allo sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace”

13 foto2011 Ellen Johnson Sirleaf Liberia “per la loro lotta non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti di partecipazione delle donne in un processo di pace”

14 foto2011 Leymah Gbowee Liberia “per la loro lotta non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti di partecipazione delle donne in un processo di pace”

15 foto2011 Tawakkul Karman Yemen “per la loro lotta non violenta per la sicurezza delle donne e per i diritti di partecipazione delle donne in un processo di pace”

16 foto2014 Malala Yousafzai Pakistan “per la lotta contro la soppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto di tutti i bambini all'istruzione”

17 foto2018 Nadia Murad Iraq (unitamente a Denis Mukwege) "per i loro sforzi volti a porre fine all'uso della violenza sessuale come arma di guerra e conflitto armato".

18foto 2021 Maria Ressa Filippine Per il suo «impegno per la salvaguardia della libertà di parola»

 

Interventi di Rita Alù e Margherita Cottone
Interventi di Margherita Cottone e Rita Alù
 RITA ALU' DONATELLA NATOLI LUIGINA SIMON
LUIGINA SIMON e DONATELLA NATOLI
DONATELLA NATOLI RITA ALU'