Il corpo offeso e l’anima rubata
GIADA RANDAZZO IV D
Il tuo corpo sfregiato
schernito
picchiato.
Nessun timore o compassione
ha trattenuto l’aggressore
Da tutti calpestato
persino dallo Stato
che non ti ha tutelato.
Ogni diritto ti ha negato
proprio per questo
nel letto di un ospedale
ti sei ritrovato a lottare.
Che dire? Di sicuro l’ultima cosa che volevi era morire.
Da tanto dolore logorato ed estenuato
hai deciso di mollare
per paura di poterlo riprovare.
Il filo della tua vita è stato strappato
non può più essere annodato.
Forse ci rivedremo
ma non più in un luogo terreno
dove m’hai lasciato.
Mai più ti potrò trovare
mai più ti potrò aiutare.