LUCIA CAPIZZI- La signora Lucia di Napoleon
di Ilenia Bonfardeci, Kaviya Gangatharan, Ylenia Giardinello, 1E
Fin dall'antichità le donne sono sempre
state discriminate, con l'accusa di essere intellettualmente
inferiori rispetto all'altro sesso. Ma adesso le cose sono
parzialmente cambiate.
Questa, infatti, è una vicenda in cui il lavoro diventa mezzo di
emancipazione.
“Una donna. Lucia Capizzi. Classe 1928. Oggi 94 anni. Quinta
elementare. Borgata Arenella, Palermo. Nel ‘46, finita la guerra si
propone come commessa nella ditta di calzature Spatafora.”
È
questo l'inizio della storia di Lucia Capizzi, una donna che decise
di sfidare un destino apparentemente già segnato.
Ha lottato per raggiungere il suo obiettivo, poi trasformatosi in
sogno. Aiutando, nonostante tutto, la sua famiglia.
A noi giovani donne la storia di Lucia Capizzi ha insegnato a
mantenere costante l’idea di poter raggiungere qualsiasi scopo e di
far avverare i nostri sogni e poter essere indipendenti da tutto e
da tutti; come lei, che ha creduto di poter essere all'altezza di un
uomo perché a quei tempi le donne che lavoravano erano poche e
questo non era un fatto così scontato.
Infatti, ogni giorno, dal giorno della sua assunzione, Lucia
percorreva assiduamente quei cinque chilometri a piedi tra le strade
di una Palermo borghese, a cui però non sentiva di appartenere.
La
signora Lucia ha affrontato tanti pregiudizi, talvolta stupidi, lei
stessa ha scritto nel suo diario che una volta delle persone
affermarono: “Una che lavora in un negozio non è affidabile.”
Ma lei, grazie al suo lavoro, è andata a Roma, a Milano, nei grandi
salotti della moda a toccare con mano la qualità delle scarpe
offerte, finanche a Parigi.
Tutti si fidavano ciecamente di lei, del suo intuito e della sua
perspicacia.
Dal libro: “Se Lucia annuiva, gli acquisti erano immediati. E le
vendite certe.”
Alla fine della sua carriera le venne conferito un solenne
riconoscimento, proprio dal ministro del Lavoro!
Cit. “Leggeva e rileggeva, non credeva ai suoi occhi!” ma
aveva davanti la nomina di Cavaliere del Lavoro della Repubblica
italiana!
Ringraziamo la nostra prof.ssa Rosaria Cascio, per la splendida
iniziativa, e la signora Lucia Capizzi, sua suocera, per aver
condiviso con tutti noi i ricordi di una vita come questa, poiché
sarebbe stato un peccato non conoscere e lasciare questa storia
soltanto nella sua memoria.
Questa è la sua testimonianza, scritta su carta, in un italiano
stentato, ma fresco, vero ed emozionante.
Vi consigliamo la lettura di questo libro, perché ci ha insegnato ad
essere perseveranti rispetto ai nostri sogni, nonché ai nostri
obiettivi, che se perseguiti costantemente possono realizzarsi.
Grazie Lucia!