La guerra nel cuore dell’Europa
L’Ucraina nel cuore di ogni europeo

Salvatore Cannova IV D

ucraina

Non si può non essere contro questa guerra perché essa sta causando danni non solo umanitari come l’uccisione di bambini, uomini e donne innocenti, ma anche economici come l’aumento del prezzo delle bollette e di alcuni beni essenziali quali il grano e la pasta. Io stesso non sono né a favore di Zelensky, né di Putin, poiché il primo ha suscitato la reazione del presidente russo per il tentativo dell’Ucraina di entrare nella Nato, mentre il secondo ha iniziato questa guerra senza cercare un compromesso e facendo uccidere gente innocente.
Ma qual è l’origine del conflitto?
Zelensky e PutinLa guerra russo-ucraina è scoppiata al confine tra la Russia e l’Ucraina, secondo Putin, presidente della Federazione russa, a seguito della richiesta del preside ucraino Volodymyr Zelensky di entrare a far parte della Nato, un’organizzazione militare internazionale comprendente gli Stati Uniti, il Canada e i Paesi Occidentali. La crisi russo-ucraina in realtà ha radici più antiche che risalgono alla dissoluzione dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) di cui facevano parte sia la Russia che l’Ucraina; da quel momento il rapporto fra i due stati slavi è stato mutevole, a causa dei governi filo-russi e filo-occidentali che si sono alternati nel territorio ucraino.
Dopo il 1989, con la caduta del muro di Berlino e successivamente a partire dal 1991 con la fine dell’URSS e del Patto di Varsavia, la potenza rivale dell’URSS, gli USA, ha sfruttato questi eventi a proprio vantaggio poiché è riuscita ad ampliare la propria sfera d’influenza. Per questo motivo, dal 1991 fino al 2020, la Nato ha assistito all’adesione nell’organizzazione dei paesi ex satelliti dell’URSS quali la Polonia, l’Ungheria, i Paesi Baltici, la Repubblica Ceca, la NatoSlovacchia e la Romania. A causa del loro passato di sottomissione all’URSS, in questi paesi e in particolare in Ucraina, sono sorti dal 1991 in poi, all’interno di organizzazioni statali di tipo democratico e liberale, anche movimenti neonazisti, i quali sono stati animati da un sentimento di forte avversione nei confronti della Russia. Anche il resto della popolazione ha spesso condiviso tale atteggiamento e al tempo stesso la preferenza verso modelli culturali e sociali orientati verso l’Europa occidentale. La Russia da parte sua, dopo aver perso il ruolo di superpotenza avversaria degli Usa, non ha mai smesso di tentare di accrescere la propria influenza e la propria importanza strategica. Ciò l’abbiamo potuto vedere, prima ancora che nell’attuale conflitto in Ucraina, nello stato caucasico della Georgia, anch’essa un ex stato sovietico che ha subito una vera e propria guerra con la Russia nel 2008. Dunque il tentativo da parte del presidente ucraino Zelensky di far entrare il proprio paese nella Nato e nell’Unione Europea si è scontrato con la dura risposta del Cremlino e con l’obiettivo del presidente russo Putin di allontanare l’influenza americana dagli stati dell’ex Patto di Varsavia, perché questi, oltre ad essere vicino alla Federazione russa, sono dotati di basi missilistiche pericolose nel caso di un’eventuale guerra tra la Russia e la Nato. Il 24 Febbraio 2022, il presidente russo Putin ha iniziato un’invasione su larga scala anche con l’intento di annettere definitivamente e di rendere indipendenti le Repubbliche separatiste del Donbass ovvero Donetsk e Lugansk, poiché sia quest’ultime, sia la penisola di Crimea, annessa già nel 2014, presentano una popolazione a maggioranza russofona. A seguito di quest’operazione militare russa, i cittadini ucraini sono stati costretti o a combattere per il proprio Paese o a scappare dalla propria terra natia, per raggiungere i paesi europei più vicini. L’aggressione russa ha scatenato le dure reazioni dei paesi della Nato i quali assieme agli altri Paesi alleati (Giappone, Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda) o allineati (Svezia, Finlandia e Svizzera) hanno condannato l’invasione russa. Difatti, l’Unione Europea, d’accordo con gli USA, dallo scoppio della guerra ad ora sta sanzionando la Russia, la quale è stata costretta a rallentare le operazioni militari. Noi tutti speriamo che pacequesta atrocità venga fermata, anche perché i mass media stanno contribuendo ad un cambiamento negativo nella storia dell’umanità, trasmettendo angoscia, ansia e persino talvolta stimolando sentimenti di disprezzo e di odio nei confronti della popolazione russa.
La crisi russo-ucraina sta distruggendo l’ottica del villaggio globale e il rispetto e l’uguaglianza fra i popoli, perché si sta rafforzando la contrapposizione tra due schieramenti (paesi a favore o contro gli USA o la Russia) invece di perseguire l’obiettivo della collaborazione e della solidarietà internazionale.
Anche se in questo momento viene difficile essere ottimisti, dobbiamo sperare che prevalga uno spirito di saggezza che agevoli le trattative in corso, affinché il nostro mondo possa essere un luogo dove non ci siano più guerre e in cui siano presenti la libertà e la fratellanza tra i popoli.