Il Diario di Anna Frank
di Elisa Sutera, 1E
Anna Frank era una ragazza ebrea di quattordici anni che fu
costretta, insieme alla famiglia composta dal padre Otto, la madre
Edith e la sorella
Margot, a rifugiarsi nella città di Amsterdam. La
causa era il nazismo (o "hitlerismo", chiamata così perchè a capo c'era
il tiranno Adolf Hitler), una corrente politica di destra che
affermava che la razza ariana era maggiormente importante rispetto a tutte le
altre, ma in particolar modo a quella ebrea.
I Frank, per non essere
deportati, si rifugiarono nel "Princengracht 216" (dove viene
ritrovato il diario), vicino all'impresa di Otto, insieme ai Van Daan.
Anna Frank ci ha donato delle testimonianze sulla Shoah
grazie ai suoi manoscritti che, una volta ritrovati, hanno dato
origine ad uno dei libri più letti al mondo: Il Diario di Anna
Frank.
Questo diario fu regalato da un'amica ad Anna prima di rifugiarsi e su
questo poi scrive i due intensi anni di guerra.
La ragazza
si dedicò davvero molto alla scrittura del diario, voleva che,
quando sarebbe finita la guerra, esso potesse diventare un romanzo.
La
descrizione del rifugio fa capire che la situazione in cui si viveva
era caratterizzata da circostanze disagiate: le basse temperature e
il locale non molto ampio per contenere quel totale di persone non
permettevano una convivenza estremamente tranquilla.
Anna parla spesso
dei problemi che nascono nelle famiglie causati dalla guerra, come
la mancanza di cibo.
Nell'accampamento, la madre Edith passava il suo
tempo a leggere, cucire, studiare.
Tutto ciò porta anche al variare
del proprio stato d'animo; Anna vede mutare caratterialmente quasi
tutti coloro che vivono con lei.
Le sembra che la sua famiglia si
voglia distaccare da lei.
Come tutte le adolescenti, nel
suo diario tratta anche delle sue ambizioni future, di ciò che le
piace e di ciò che non le piace fare, delle sue passioni e del suo
amore verso la lingua francese e la storia, della sua passione nei confronti della
lettura e "una certa apatia", come la definisce, per le materie che
hanno a che fare con la matematica.
Nel suo scritto troviamo
riferimenti ai rapporti umani, all'amicizia e all'amore.
Naturalmente nel diario trova un conforto alle problematiche
adolescenziali che subì anche lei, in particolar modo il suo
sentirsi
come un peso, o
la sensazione di avere sempre la colpa.
Un "personaggio"
abbastanza citato tra le righe del diario è Peter.
Il loro primo
incontro avvenne a scuola e, con il passare dei giorni, Anna scoprì
di essersene innamorata.
Spesso lo descrive e sottolinea che più
che i suoi lineamenti, la fecero innamorare alcuni tratti del suo carattere,
nonostante fosse anche insicuro, suscettibile e pigro.
Quando iniziò
guerra si trovarono nello stesso rifugio e lì continuò il loro
amore.
A Kitty, il nome con cui scrive nel suo diario, riesce a
raccontare fino al giorno di martedì 1 agosto 1944 perchè tre giorni
dopo, come descrive l'epilogo del diario, si ferma un'automobile
davanti alla "tana". Erano quattro poliziotti tedeschi arrivati nel
luogo per arrestarli e deportarli e l'undici di settembre
vennero portati al Lager di Amersfoort.
La narrazione della sua
esperienza si conclude quando il nascondiglio viene segnalato e le
famiglie vengono deportate nei campi di concentramento e uccise; tra
di loro si salva solo Otto Frank.
La cosa che più mi ha affascinata è il modo in cui scriveva Anna
Frank, una ragazza che teneva molto alla propria cultura personale, e
ciò lo manifesta attraverso la sua scrittura scorrevole e ricca di
vocaboli che in quel periodo storico era insolito appartenere ad una
ragazza.
Oltre a questo, chiaramente, la storia, il racconto della
guerra sotto un'altra prospettiva, dalla parte di chi non sapeva
come difendersi.
Anche se non in modo molto specifico, credo che sia
un modo per approfondire il tema della seconda guerra mondiale.
La
testimonianza è veramente molto toccante e travolgente.
Il diario
rende davvero partecipi della realtà che si sta vivendo, di quello
che si sta passando.
Un libro che racchiude diverse temetiche, dalle
circostanze belliche all'amore; un libro che trasmette i valori
umani nonostante si stia passando un periodo complesso.
Le emozioni
di Anna che più ho percepito sono state la paura di morire e la
voglia di uscire viva dalla guerra per tornare alla vita di tutti i
giorni continuando a coltivare le proprie passioni.