Non dimentichiamo i morti.
LE STRAGI DEI CIVILI IN ITALIA-CENTRO

CHINNICI MARTINA, CALABRÓ ANGELO, ANITA LANNINO, ROBERTA LANNINO 5D


stragi civiliLa storia dell'Italia durante la seconda guerra mondiale segna come data importante l'8 settembre 1943. Dopo le dimissioni di Mussolini, il nuovo primo ministro Pietro Badoglio annunciò che l'Italia avrebbe firmato un accordo di armistizio con gli alleati. Dopo l'8 settembre l'Italia si trovò divisa in due: il centro e il nord vennero occupati dalla Germania nazista e amministrati dal governo fascista della Repubblica Sociale, mentre al sud, con l'avanzata alleata e viene riorganizzata la monarchia sotto i Savoia.
A seguito delle stragi naziste e fasciste in Italia, gli episodi di violenza e repressione che si verificarono, sono più di 5.872.
Le vittime sono state fucilate, maltrattate, annegate, impiccate, da parte di carnefici tedeschi e (in piccola parte) anche italiani. Queste stragi hanno spesso una funzione preventiva, mirano a evitare che la popolazione si opponga alle pratiche e alle necessità degli oppressori.
Nella zona del Lazio viene riversata una violenza atroce da parte degli occupanti nazisti.
stragi civiliUno degli episodi più cruenti è quello delle fosse Ardeatine.
Le fosse ardeatine erano delle antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, scelte al momento dell'esecuzione per occultare i cadaveri degli uccisi.
Gli ufficiali della polizia tedesca portavano quindi i prigionieri all’interno delle fosse, obbligandoli a disporsi in file e a inginocchiarsi, uccidendoli poi uno a uno con un colpo alla nuca.
Mentre il massacro continuava, i militari tedeschi obbligavano le vittime a inginocchiarsi sopra i cadaveri di quelli che erano già stati uccisi per non sprecare spazio.
Quando il massacro terminò, vennero chiuse le entrate delle fosse facendole saltare con l’esplosivo, uccidendo così chiunque fosse riuscito per caso a sopravvivere e seppellendo allo stesso tempo i cadaveri.
Le vittime furono 335 italiani.
Quello che hanno fatto i tedeschi in quegli anni supera i limiti dell’umanità dei popoli: un immoralità assoluta di un popolo che senza ritegno, abbandona ogni principio morale, assassina, tortura, affanna, viola, brucia, umilia civili inermi e intere città.
Quest’evento è importante poiché dimenticare significa essere disposti a ripetere di nuovo le disgrazie passate, chiunque dimentichi tradisce tutti gli uomini pronti ad impedire che vengano ripetuti gli stessi errori, stragi simili a tali eccidi avvenuti in quegli anni. Non bisogna permettere l’ignoranza di una grave violazione dei diritti umani, perché significa ignorare le vite di tutti gli uomini morti.