ENRICO MATTEI E IL SUO ULTIMO VIAGGIO
FATALE VIAGGIO IN SICILIA DEL FONDATORE DELL’ ENI

Gabriele Antibo 5 D

Sicilia
Il pomeriggio del 25 ottobre, Francesco Meli, guardiano dell'aeroporto di Gela, ricevette conferma che il mattino seguente sarebbe atterrato l'aviogetto di Enrico Mattei. L’indomani alle 10.20 l'aereo atterrò, il primo a scendere fu Mattei. Il Presidente della Regione Sicilia, on. Giuseppe D’Angelo, stava conducendo con Mattei una trattativa per far sì che il metano estratto a Gagliano potesse costituire il volano affinché in Sicilia pervenissero gli investimenti necessari a promuovere la crescita e lo sviluppo socio-economico dell’isola, evitando che quest’ultima venisse considerata mera terra di conquista; per Mattei, infatti, il vero modello di sviluppo in Italia era la crescita uniforme senza distinzione tra nord e sud. Il Presidente dell’ENI non combatteva le sette sorelle del cartello petrolifero per il loro strapotere nel mondo del petrolio, ma combatteva (cosa ancora più pericolosa) la loro inquietante dittatura nascosta sotto le mentite spoglie della democrazia, ovvero la dittatura economica. Quella dittatura che le sette sorelle esercitavano su tutti i popoli che loro sfruttavano, utilizzando le loro alleate “pulite democrazie”, in nome del progresso della civiltà e dello sviluppo economico e sociale. Mattei, dopo aver promesso di creare lavoro a Gagliano disse che doveva partire subito per Milano, dove era atteso. Il presidente dell’ENI, dunque, partì verso Nicosia per un impegno istituzionale, e da lì verso Catania dove lo attendevano i suoi due aerei, sopra uno dei quali avrebbe fatto il suo ultimo viaggio. Il velivolo della flotta privata dell’Eni decolla dall’aeroporto di Catania Fontanarossa, diretto a Milano, alle 16,57. Il viaggio procede senza problemi e, intorno alle 19, il velivolo inizia la discesa verso l’aeroporto di Milano-Linate, ma qualcosa va storto e l’aereo precipita nelle campagne di Bascapè, in provincia di Pavia.
Mattei
A lungo si è pensato che si fosse trattato di un incidente, ma oggi sappiamo con certezza, grazie alle accurate indagini del giudice Calia svolte a distanza di molti anni dall’accaduto, che Mattei ha trovato la morte in un vile attentato, di cui purtroppo non si conoscono con certezza i mandanti. Certo è che a morire non fu solo Mattei, ma anche le speranze di un maggiore sviluppo della Sicilia.