Enrico Mattei tra atlantismo e neoatlantismo
Fabrizio Garofalo e Andrea Anania 3 D
Chi era Enrico Mattei ?
«Mattei, nato in Italia, a Acqualagna, in provincia di Pesaro nel 1906, dopo i
primi successi nell’industria in qualità d’imprenditore, militò nella Resistenza
italiana rivelandosi un uomo coraggioso e un autentico condottiero.
Nominato commissario per la liquidazione dell’AGIP (Azienda Generale Italia
Petroli) nell’immediato dopoguerra, riesce a convincere il governo dell’epoca a
rinunciare alla liquidazione dell’azienda petrolifera italiana e ad investire in
un cartello pubblico, l’Eni, che si sarebbe occupato di garantire all’Italia gli
approvvigionamenti di gas e petrolio necessari al suo sviluppo economico. La
politica autonoma dell’Eni si è rivolta soprattutto ai paesi del Vicino e
Medio-Oriente e dell’ Africa del Nord.
L’approccio
non colonialista di Mattei verso i paesi produttori di petrolio, i suoi metodi
elementari e semplici nelle negoziazioni economiche, così come la sua politica
di formazione professionale dei tecnici, hanno determinato il successo
internazionale dell’Eni».
Parlando di Mattei, spesso si utilizza il termine neoatlantismo per indicare la
sua politica economica. Ma cos’è l’atlantismo?
L'atlantismo è la cooperazione tra l'Europa occidentale e le nazioni del Nord
America in economia, politica e difesa militare, con lo scopo dichiarato di
mantenere sicure le nazioni partecipanti proteggendo valori come libertà
individuale, democrazia, economia di mercato e stato di diritto. Ovviamente il
termine atlantismo deriva dall'Oceano Atlantico che separa le nazioni coinvolte
e la NATO è il luogo principale nel quale si discute e si prendono decisioni su
temi di interesse atlantico.
Il neoatlantismo in Italia si affermò dopo la II guerra mondiale per collaborare
con gli Stati Uniti nella difesa dell'Occidente dalla minaccia comunista, ma al
tempo stesso consisteva in una iniziativa anche autonoma del nostro paese che si
impegnava a dialogare coi paesi del Medio Oriente e del Terzo mondo, con
l'obiettivo di conquistare una posizione strategica all'interno dello scacchiere
mediterraneo.
Un'applicazione del neoatlantismo fu la decisione di Enrico Mattei, presidente
dell'ENI, di siglare accordi petroliferi con l'Iran o anche con l’Egitto di
Nasser che determinarono un notevole ribasso del prezzo della benzina.
Questo atteggiamento da parte dell’Italia non era molto gradito agli Usa, alla
Gran Bretagna e in particolare alle Sette sorelle e il fatto che Enrico Mattei
sia stato uno dei suoi principali interpreti potrebbe essere considerato una
delle cause della sua morte.