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Il lato positivo delle cose

 frase
Il nuovo coronavirus, o meglio definito covid-19, è il risultato di un'evoluzione natuale dei virus della stessa specie e non è stato creato dall'uomo in laboratorio come si pensava e si continua a pensare dopo la sua diffusione.
Da quando è iniziata questa epidemia, molta gente ha iniziato a preoccuparsi, c'è chi è corsa ai ripari, e chi invece se ne è fregata e ha continuato a vivere la sua vita, non curandosi della gente e di sé stesso. Inizialmente il virus veniva sottovalutato, poiché si pensava fosse una semplice influenza e che anche l'influenza aveva avuto le sue vittime; in seguito le persone hanno cominciato a capire che con la salute non si scherza e che ci si doveva riparare il prima possibile per evitare una vera e propria pandemia. Ma il virus non può essere controllato e nel giro di poche settimane ci siamo ritrovati primi nella classifica dei paesi più contagiati al mondo. È stato chiesto a molti paesi e in particolar modo all'Italia di chiudersi in casa per evitare i contagi , soprattutto perché i posti in terapia intensiva non sono infiniti e prima o poi finiranno, non lasciando spazio a chi ha bisogno di una cura; ma, ovviamente, non riesci a chiudere in casa qualcuno che è sempre stato libero di uscire tranquillamente, e infatti, nonostante i richiami, le multe e le maniere forti, le persone continuano ad uscire come nulla fosse. Il che è anche stupido perché, pensandoci bene, ci è stato chiesto solo di stare in casa tutto il giorno, stando in pigiama, magari guardando qualche film e non avere troppi pensieri in mente. Certo non può essere definita una vacanza, ma nell'antichità la gente andava in guerra quindi possiamo ritenerci un po' più fortunati. E la cosa peggiore è che, se uno di coloro che vanno in giro dovesse essere contagiato, le conseguenze non ricadrebbero solo su di lui ma anche su chi gli sta attorno, come i nonni o i parenti che non stanno bene di salute, e per loro ci si deve preoccupare un po' di più visto che sono più deboli e non è sicura nemmeno la loro possibile sopravvivenza. Ricordo che pochi giorni fa ho seguito un'intervista al telegiornale fatta a delle signore delle casa di riposo di una città e posso dire che mi hanno scaldato il cuore con le cose che hanno detto. Tutte loro erano molto anziane e c'era anche chi aveva una malattia ,ma emanavano una gioia e una speranza dagli occhi incredibile; ricordo una signora che ha detto: "io ho il diabete quindi se dovessi prendere il virus so che non ci sarebbe molto da fare, ma non vedo l'ora che questa quarantena finisca così potrò rivedere i miei figli e i miei nipoti" ed è stato bello perché voleva far capire che pur sapendo che era una delle persone più a rischio, era ancora molto speranzosa e sapeva di potercela fare. Ho avuto i brividi per tutta l'intervista perché ad oggi gente così forte se ne vede poca in giro.

E se da una parte ci sono quelli che non mostrano il minimo interesse verso il virus, c'è chi invece sin dal primo momento è corso ai ripari e non solo chiudendosi in casa, ma anche svuotando i supermercati o comprando barattoli enormi di amuchina; e spesso e volentieri svuotare un supermercato non aiutava moltissimo, perché le altre persone che hanno bisogno della spesa possono trovare il supermercato vuoto quando invece in questo momento dovremmo tutelarci a vicenda; inoltre se andassimo tutti insieme a fare la spesa con la scusa che ci serve "un bene di prima necessità" sarebbe estremamente pericoloso , come andare in giro o in un locale. Trovo giusto che qualcuno senta il bisogno di fare una grande spesa in questo momento, ma sempre rispettando dei l limiti e soprattutto con le precauzioni giuste. Con l'arrivo del coronavirus molte cose sono cambiate e a tante abbiamo anche dovuto fare l'abitudine, come la scuola, ad esempio. Da studentessa posso dire che fare lezione online è molto più comodo, visto che non ho bisogno di svegliarmi presto, non devo prendere i mezzi di trasporto o camminare per arrivare a scuola, non c'è nemmeno bisogno che io mi sistemi più di tanto, basta una tuta e già va bene in fondo, nessuno mi vedrà; è anche più facile fare i compiti perché personalmente mi intriga di più farli online, non so perché, sarà perché ormai associo la tecnologia a qualcosa di positivo...E finalmente abbiamo imparato ad sfruttare al meglio la tecnologia. Non ha tanti aspetti negativi la scuola online, se non fosse per il fatto che la odio. La odio perché mi manca il contatto umano, il contatto diretto, quel contatto che ti fa capire le emozioni di una persona e te le fa attraversare. Sinceramente preferisco di gran lunga svegliarmi alle sei di mattina, prendere i mezzi a farmi anche chilometri a piedi, solo per rivedere i miei compagni e i miei professori. Un messaggio non potrai mai sostituire una chiacchierata con una compagna, una videolezione non potrà mai sostituire il rapporto professore-alunno. La tecnologia ci aiuta, ma non ci migliora. Ma quest'anno, molto probabilmente, non si tornerà nemmeno a scuola, il che mi fa pensare a come potranno valutarci i professori, come potrò fare le invalsi o come i miei compagni potranno fare gli esami, sarà tutto un po' più complicato. Un'altra cosa che è cambiata molto sono le persone e non le persone in sé ma principalmente i loro modi di fare o le loro emozioni; se dovessimo entrare in ogni casa in quarantena potremmo trovare di tutto: gente che piange, gente che si sfoga sul cibo, gente che urla e impazzisce, gente che prega e "si affida al potere divino", gente che si butta sullo studio o gente che prova a fingere che non sia successo nulla pur sapendo che non è così. Questo virus ci sta cambiando, qualcuno in meglio e qualcuno in peggio, ma so che alla fine di questo virus non ci riconosceremo più in noi stessi.

umanità e civiltàLo ammetto, non sono per nulla una persona positiva, ma di tanto in tanto mi piace pensare agli aspetti positivi che sta comportando questo virus o a come sarà migliorato il mondo finito tutto questo. Insomma per adesso abbiamo diminuito l'inquinamento, il traffico o lo spreco del cibo; abbiamo incentivato l'alfabetizzazione informatica, ci siamo scoperti amanti della lettura, della buona cucina, del giardinaggio o dell'attività fisica; moltissime persone si sono responsabilizzate non voltandosi dall'altra parte quando vedono qualcuno che fa qualcosa che non dovrebbe fare, abbiamo imparato a fare una fila ordinata e composta, abbiamo imparato a igienizzarci per bene, e naturalmente furti, spaccio di droga o rapine si sono fermati. Per non parlare poi della svolta che sta avendo su di noi: ci sta insegnando a guardare la vita con occhi diversi, che un giorno sei fuori con gli amici e il giorno dopo ti ritrovi chiuso in casa con un virus che uccide chiunque si trova sotto, ci sta dicendo che la vita è imprevedibile e che è inutile fare piani per il futuro perché tanto arriverà qualcuno e te li rovinerà. Ci sta insegnato a vivere il momento e a non farci scappare nulla, a non dare nulla per scontato. Ci sta insegnando ad apprezzare anche il solito pranzo della domenica in famiglia che adesso non potrai più fare per chissà quanto tempo. Ci sta insegnando ad essere forti, a dire "andrà tutto bene" quando tutto sta andando a rotoli. Ci sta insegnando ad apprezzare quell'abbraccio che la nonna voleva darti prima che tu tornassi a casa e che tu non volevi perché "troppo sdolcinato", e adesso pagheresti per un suo abbraccio ovunque lei si trovi.

Qualcuno ha detto "non tutti i mali vengono per nuocere" ed ha perfettamente ragione. Il coronavirus sta riportando un po' di umanità e civiltà nella nostra vita, nei nostri cuori. Non aspettavo altro.







                                                   Rachele Bernardino 2E














Mafalda scrive allo Strillone 

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