L’emergenza
COVID-19 è inedita, non ha precedenti pandemici di così tale
rilevanza forse dai tempi della peste; non c’è nessuno che abbia mai
fatto esperienza di questa situazione, da nessuna parte è scritto
come sia giusto comportarsi, cosa sia realmente opportuno fare o
evitare.
Platone pensa che la felicità sia il fine dell’esistenza umana e,
l’uomo per realizzarsi come tale deve perseguire il Bene: l’idea che
sta sopra le idee, il supremo valore. Questa premessa serve ad
introdurre l’oggetto guida che in questo periodo sta gestendo le
nostre vite, privandole di libertà e lavoro, al fine di reprimere il
virus: il governo!
Quest’ultimo ha attuato diverse misure restrittive e la nostra
libertà non è più “nostra” da più di un mese ormai, l’economia è
come cristallizzata, gli ospedali stracolmi di ammalati.
Quello che ci può essere concesso è uscire solo per raggiungere
supermercati o farmacie, infatti solo questi ultimi costituiscono la
piccola fiamma economica che persiste ancora in questo momento,
tutto ciò che non produce beni di prima necessità ha subito le
ordinanze di chiusura.
Le decisioni che ha dichiarato lo stato, in qualche modo, stanno
ambendo al bene comune, anche se drasticamente, probabilmente alla
fine del mese di Aprile avremo a che fare con un altro problema, dal
momento in cui la restante parte di commercianti o dipendenti che
non percepisce stipendio, che non sa come gestire la propria
famiglia per mancanza di soldi, inizierà a ribellarsi o più
correttamente a sopravvivere. In mancanza di risorse non sarà una
sorpresa se si inizierà a derubare il cibo dai supermercati e, a
quel punto, sarà chiaro che le decisioni del governo non staranno
ambendo più al bene comune, contribuendo inconsapevolmente, proprio
per l’inesperienza della gestione della pandemia, allo sfascio del
sistema sociale.
A quel punto spero che si cercherà un modo alternativo per garantire
la felicità di tutti!
È davvero importante mantenere l’equilibrio economico. Altrettanto
lo è la salute, vivere, resistere. Si è creata così una grande
solidarietà e senso di responsabilità della propria vita e
dell’Altro in ognuno di noi: le donazioni delle grande aziende, dei
grandi nomi italiani o del mondo digitale per gli ospedali e per la
creazione di nuovi reparti, per la ricerca, sono ormai molto
frequenti. Diverse sono le aziende di moda che stanno convertendo le
loro creazioni in tute e mascherine e molti medici dall’estero hanno
raggiunto il nostro paese per dare il loro contributo materiale e
morale.
Possiamo allora forse dire che Il Bene si sta raggiungendo tutti
insieme, proprio perché siamo tutti e in egual modo dentro questo
grande caos?
Non lo sappiamo ancora. Lo stato ideale definito da Platone che vede
la giustizia, e l’equilibrio tra le classi sociali essenziale per
definire e garantire la felicità di tutti, nel contesto storico
attuale non può essere realizzato. La giustizia, capire quindi cosa
sia più giusto per i cittadini, in questa situazione, può essere
definita solo con l’esperienza, nessuno può conoscere la soluzione
più corretta per risolvere la crisi che l’Italia sta affrontando.
Per quel che riguarda l’equilibrio delle classi sociali credo
proprio che attualmente non se ne possa parlare, anche se nessuno è
escluso da un possibile contagio ed ha l’esclusiva; siamo tutti
cittadini e soprattutto nel medesimo piano, tutti meritiamo nello
stesso modo possibili agevolazioni se necessario.
Quella che stiamo vivendo è una esperienza importante e indelebile,
da raccontare, da riportare a chi verrà dopo e che rimarrà nella
storia.
Martina Pipitone, 3L