intervista di Elena Busà della 5V |
Presentazione del libro “Manifesto per la verità”
Giorno 1 ottobre 2019 la giornalista,
corrispondente di guerra e scrittrice Giuliana Sgrena è venuta a
fare visita a noi studenti dell’istituto “Regina Margerita” di
Palermo per parlare degli argomenti chiave del suo nuovo libro
intitolato “Manifesto per la verità: donne, guerre, migranti e altre
notizie manipolate”.
Il titolo stesso delinea con chiarezza e semplicità i temi scottanti
su cui il dibattito tra la scrittrice, i ragazzi e i docenti si è
basato, trattando in modo più particolare le fake news, notizie
false che ormai vengono propagate in rete senza il minimo controllo
e che, come la stessa Sgrena ci ha detto, sono quelle che fanno più
gola alla stampa odierna.
Dopo un breve saluto introduttivo da parte del preside e del
professor Siringo, a nome di tutto l’istituto, l’ospite ha fornito
diverse informazioni preziose agli alunni, descrivendo quanto
dannose e pericolose siano ormai queste famose fake news e quanto
velocemente esse circolino. La giornalista ha affermato che tali
notizie si diffondono sei volte più rapidamente delle notizie vere e
che oggigiorno la maggior parte delle redazioni giornalistiche fa a
gara a chi pubblica per prima la notizia, senza badare
eccessivamente al controllo della veridicità della stessa. Inoltre,
la Sgrena ha dichiarato che spesso i giornalisti vengono
obbligatoriamente indirizzati a pubblicare solo alcuni articoli,
evidenziandone esclusivamente le parti che “fanno notizia”, senza
curarsi del rispetto e della dignità dei soggetti coinvolti. Un
esempio lampante, che ci è stato proposto, è stato quello di un
collega della nostra ospite che era stato costretto dal suo
caporedattore a sottolineare la mancanza di biancheria intima di una
ragazza stuprata e ritrovata morta, affinché l’articolo risultasse
il più forte e impressionante possibile. Parlando di ciò, si è
sollevata tra la scrittrice e noi ragazzi la questione
Stampa-Autorità, di cui si è ampiamente parlato e che ha portato
alla conclusione che la maggior parte dei giornalisti scrive sotto
l’influenza dei politici e spesso riporta a noi lettori diversi
fatti detti dalle autorità, senza però prima controllarne
l’effettiva validità.
Dopo di ciò, grazie alle domande dei ragazzi, è stato trattato anche
il tema delle donne e di come esse vengano poste spesso in un
gradino inferiore rispetto agli uomini, sia a livello mediatico che
lavorativo. Da questo spunto abbiamo anche avuto la possibilità di
ricollegarci al tema “migranti” e la giornalista ha parlato di
quanto d’impatto a livello mediatico sia la differenza tra un
italiano e un migrante se egli ha compiuto un atto criminale. La
scrittrice ci ha detto apertamente che, nel momento in cui si viene
a sapere che qualcuno ha compiuto un omicidio, un’aggressione oppure
una rapina, la prima cosa che viene chiesta dalla testata
giornalistica è se il colpevole sia o meno un immigrato, poiché in
caso di risposta positiva questo renderebbe il fatto molto più
notiziabile.
Tutti questi punti sono stati toccati infine dalla scrittrice
quando, nella parte finale dell’incontro, ci ha raccontato in linee
generali gli avvenimenti più significativi della sua vita da
giornalista e le difficoltà che ha vissuto nei territori di guerra
in cui ha svolto con coraggio il suo lavoro, essendo lei stessa
stata vittima di un rapimento.
L’incontro, ricco di punti di riflessione e momenti di condivisione
di idee e informazioni, ha lasciato noi studenti rinnovati da questo
piacevole dibattito e volenterosi di imparare il coraggio e la
forza, che la stessa autrice ha fatto trapelare tra le sue righe e
le sue parole. E come la stessa Giuliana Sgrena ci ha detto “Per
affermare la libertà e la democrazia l’informazione ha un
grandissimo ruolo, quindi se si tengono presenti dei principi da cui
partire e si crede nel lavoro che si fa, questo diventa più facile.”
Elena Busà - 5V