In
questi primi mesi del 2020 il mondo sta affrontando la sfida più
grande degli ultimi decenni a causa del CORONA VIRUS.
Questo virus si è diffuso in Cina nella città di Wuhan e lentamente
si è espanso negli altri paesi.
In Italia, alla fine di febbraio hanno cominciato a manifestarsi
numerosi casi, soprattutto al nord. Il governo è stato costretto a
imporre delle regole di isolamento sociale.
Inizialmente queste regole vennero imposte per queste regioni, pe
poi essere introdotte in tutta Italia.
Tutto questo ha provocato una paura collettiva a cui la gente ha
reagito in modo indifferente. C’è chi da subito ha rispettato le
norme dettate dal governo e c’è chi invece in maniera irresponsabile
ha deciso di tornare nelle proprie regioni d’origine, non mettendosi
subito dopo in quarantena ma mettendo a rischio la salute della
popolazione.
Le misure restrittive non hanno fino ad ora funzionato, perché le
persone continuano ancora a spostarsi, favorendo la diffusione del
virus.
Essere privati della propria libertà personale, provoca sensazioni
di stress.
Anche l’incertezza economica, ha innescato degli atteggiamenti di
rivolta sociale, che negli ultimi giorni si sono innescati con
assalti in alcuni supermercati, farmacie e rapine ad alcuni rider.
In questo periodo di radicale cambiamento delle nostre abitudini
quotidiane, un ruolo fondamentale lo stanno svolgendo i social.
Whatsapp, instagram, fecebook, ci permettono di mantenerci in
contatto con i nostri cari e amici. Anche i malati stessi, per
sentire o dare l’ultimo addio ai loro parenti utilizzano questa
modalità di comunicazione.
I social, però hanno un duplice ruolo in quanto sono anche
utilizzati per diffondere fake news. L’informazione spesso viene
manipolata creando cosi molta disinformazione. Anche perché questo
argomento di attualità è molto complesso, quindi per questo è facile
creare ulteriore allarmismi che generano sempre più paura.
Per questo il consiglio che viene dato è quello di ascoltare
soltanto le informazioni che giungono dall’O.M.S.
La situazione in cui siamo ha cambiato la vita di tutti.
In pochissimi mesi non abbiamo avuto più modo di stare insieme ad
amici e familiari.
Tutta la popolazione italiana è stata costretta a rimanere dentro
casa, stravolgendo cosi la vita a cui eravamo abituati.
La mia vita è cambiata molto, la quarantena mi sta dando modo di
riflettere. Ho riflettuto molto sulla vita che prima conducevo,
sulle persone che ho vicino e soprattutto sull’importanza delle
piccole cose.
Mi manca la mia quotidianità.
Mi manca andare a scuola e stare con i miei compagni e professori.
Mi manca uscire il sabato con i miei amici.
Mi manca la sensazione di un abbraccio, quelli di cui hai bisogno
nei momenti bui.
Ecco.
Grazie alla quarantena ho capito quanto il calore umano sia
importante e l’ho capito in una situazione dove ora più che mai si
sente il bisogno di stare accanto alle persone che si amano.
Ho avuto attimi di scoraggiamento in questo periodo, mi sono sentita
spesso sola e ho creduto di non potermi fidare di nessuno.
Un pensiero su cui ho riflettuto per poi capire che non era affatto
cosi.
Uno dei primi decreti, che il governo ha emanato è stato quello
riguardante la chiusura delle scuole, una struttura molto importante
per me, che riempiva le mie giornate.
Avevo molta paura di questo decreto, perché ho subito pensato che
non avrei avuto la possibilità di recuperare alcune materie, ma per
fortuna tutte le scuole italiane si sono mobilizzate, per creare le
classi virtuali, un metodo che sta funzionando.
Trovo questo metodo comodo e tranquillo, lo studio non è eccessivo e
noi studenti riusciamo a gestire i compiti assegnati.
Nonostante la comodità dello stare a casa, preferisco la struttura
scolastica, perché credo che interagire con i compagni e professori
sia il giusto metodo per imparare a crescere.
Penso che ognuno di noi imparerà qualcosa da questa esperienza.
Riusciremo a dare il giusto peso alle nostre azioni, non daremo più
nulla per scontato.
Quando tutto questo sarà finito ci abbracceremo e urleremo dalla
felicità
Simona Noto 2E