Tutto è iniziato a Wuhan

Tutto è iniziato a Wuhan, in Cina, epoi questo grande nemico invisibile ha preso di mira l’intero mondo, portandosi con sé molte vittime.
Il virus ha attraversato varie fasi: prima, come epidemia, si era distribuito a macchia di leopardo, poi, pian piano, sempre di più, fino a fare annunciare la pandemia.
Il COVID-19, così soprannominato dagli scienziati e medici, è arrivato anche in Italia, facendola diventare un' intera zona rossa e portando scompiglio nella nostra quotidianità, fatta di abitudini ed impegni improrogabili che ad oggi non vengono definiti più tali.
Decisioni drastiche sono state prese, come il rimanere chiusi in casa ed uscire solo per necessità.
10 marzo, data che non scorderò mai! Perché quel giorno è cominciata la mia quarantena o come amo definirla condizione da “studentessa agli arresti domiciliari”.
I lati positivi della quarantena? Potersi dedicare maggiormente a se stessi, dare sfogo e creatività ai propri hobby, leggere un bel libro, guardare film, insomma tutto ciò a cui prima, era difficile dedicarsi.
Inevitabilmente le abitudini cambiano e nuove novità si fanno avanti.
Le lezioni online, le verifiche interattive, le video lezioni ogni mattina…per alcuni potrebbe essere motivo di disagio o di trovare, nel disagio, la volontà di imparare; per altri, abituati a lavorare nel mondo della tecnologia, nella maniera più complessa possibile, questa condizione può solo agevolare la propria vita.
Di certo, stare a casa, porta anche dei momenti di riflessione, che ci aiutano a capire che stiamo attraversando un momento difficile, pieno di negatività e di paure: la paura del contatto fisico, la pazza ipocondria e quella forte ansia che in questo momento appartiene a qualsiasi persona.
Di certo, la positività, la voglia di rialzarsi e di ricominciare a vivere la propria quotidianità non manca ma, come in un battito d’ali, il telegiornale, il web, ci riportano alla realtà informandoci di ciò che sta succedendo nel mondo e nella nostra cara Italia.
Ma come si può sconfiggere tutto? Con la responsabilità individuale e sociale e prendendo coscienza del periodo storico che stiamo attraversando.
Ogni persona, nel proprio piccolo, può fare la differenza!
Certo, il prezzo da pagare è molto alto…rinunciare alla propria quotidianità, come farsi una passeggiata, andare a trovare parenti e amici oppure, nel caso di tanti giovani, uscire il sabato sera.
Ma il provvedimento è semplice e chiaro: ”Stiamo tutti a casa!"
Mi viene in mente una frase di Platone che dice “La libertà è riconoscere la necessità”; oggi noi riconosciamo, in maniera libera, che la necessità è di stare a casa e quindi, dal mio punto di vista, questa è la massima espressione di libertà.

Marta Varvarà 3E