Etimologicamente il termine educazione, dal latino
ex-ducere, significa “condurre fuori”, indicando appunto
che tutto ciò che il processo educativo si prefigge di
raggiungere si trova già “dentro” l’educando.
Nell’antica
Grecia dei filosofi è stato elaborato da Socrate e
Platone un’importante teoria sull’educazione che
rispecchia il significato etimologico del termine; essa
consiste in un metodo per rendere manifesto ciò che è
già in potenza nell’individuo.
Al contrario, secondo il punto di vista della società
moderna, è reale il cambiamento, “si è ciò che si
diventa”; quindi l’educazione è il processo mediante cui
l’educando apprende ciò di cui prima era privo.
La società moderna attribuisce un’eccessiva importanza
al cambiamento, filosoficamente parlando il divenire;
l’organizzazione della scuola, e di ogni altra
istituzione educativa, oggi è basata
sull’apprendimento di nozioni programmate, che
l’insegnante deve esporre e dimostrarne la conoscenza.
La filosofia di Socrate differisce dal significato
moderno che viene attribuito all’educazione. Secondo il
noto filosofo, l’ideale educativo è l’ironia, quell’arte
che consiste nell’interrogare e nel dissimulare, ovvero
fingere di non sapere. Socrate interroga perché il suo
insegnamento non consiste nel dare risposte ma nello
stimolare, con domande, il fanciullo a darsele da sé.
Un insegnante che mostra eccessivamente la propria
conoscenza non può stimolare la ricerca dell’alunno,
innanzitutto perché il grande divario di conoscenza tra
i due spaventa l’alunno; ed in secondo luogo, l’alunno è
agevolato dalla conoscenza che gli viene offerta
dall’esterno, dunque perché sforzarsi per qualcosa che
puoi ottenere molto più facilmente?!
L’insegnante più che preoccuparsi dell’apprendimento
delle nozioni programmate, dovrebbe andare incontro alla
particolare natura dell’educando e alle sue reali
esigenze.
In questo modo l’allievo stesso sentirà l’educazione non
come un’imposizione, ma come il mezzo adeguato per
esprimersi.
Il sapere rende libero l’uomo; le nuove generazioni
avranno il grande compito di creare una nuova civiltà,
basata su un livello di cultura più alta.
E’ importante che gli adulti di oggi lavorino affinché i
giovani possano migliorare lo sviluppo della società. Ma
si sta davvero lavorando per questo?!...
O si sta solo andando incontro ad un appiattimento della
cultura??!!
Chiara Sempreviva IV H
SOMMARIO DEL 2°NUMERO