di Agnese Messina - 3X
Trova un giardino nascosto agli altri,
un luogo solo tuo in cui
i ricordi brutti non entrano
e quelli belli invecchiano
come vini pregiati in botti di quercia,
ogni giorno più preziosi.
Bada però,
Ci si può dimenticare della vita vera
coltivando ricordi in un giardino,
un giardino che ci mette un attimo
a trasformarsi nel pozzo in cui affogare.
Dosa i ricordi o finirai per dare corpo
ai fantasmi del passato
dimenticandoti il presente.
Le ombre del giardino diventano luci
e le luci attorno a te diventano ombre.
Tu sei la tua memoria,
tu sei questo museo illusorio di forme incostanti,
questo mucchio di specchi rotti.
Ma forse, alla fine, sei anche altro:
sei una grande sala al cui interno
gli orologi sono fermi sulle distinte ore
in cui sei stato realmente felice.
Nei tuoi ricordi ci sono certe cose
che non svelerai a tutti,
ma forse soltanto agli amici.
Ce ne sono altre
che non svelerai neppure agli amici,
ma forse solo a te stesso, in gran segreto.
Ma ve ne sono una miriade,
che hai paura di svelare
perfino a te stesso.
Perché ognuno
ha il proprio passato chiuso dentro di sé,
come le pagine di un libro
il cui protagonista sei tu
e solo tu conosci la trama.
Il ricordo è qualcosa di tuo, unico:
un’ombra che non puoi vendere,
un’ombra che nessuno può comprare.