di Clara Pipitone, Gabriella Guadagna, Chiara Badami classe 4 Z
Lo
scorso 21 dicembre 2017 ci siamo recate presso la Galleria d’Arte
Moderna di Palermo, per una visita guidata alla mostra fotografica
di Henri Cartier-Bresson, nell’ambito di un progetto di alternanza
scuola-lavoro. Accolte dalla guida, ci siamo immerse nella realtà
delle immagini del fotografo Cartier-Bresson, rappresentata
attraverso i suoi 140 scatti, tutti esclusivamente in bianco e nero.
Una breve introduzione sul fotografo ci ha permesso di capire e
analizzare meglio la sua visione del mondo. Per Cartier-Bresson ciò
che è veramente fondamentale è il “momento decisivo”, un concetto
che abbiamo potuto comprendere in molti dei suoi magnifici scatti.
Principalmente lo notiamo nella locandina della mostra dove vi si
ritrae il suo più celebre scatto, ovvero Il salto dell’uomo. Ciò che
veramente ci ha sbalordito è stata la considerazione di
Cartier-Bresson che è riuscito a cogliere un momento fortuito,
ovvero che questo scatto è frutto della "casualità”. Sembra quasi
irreale, ma proprio dietro l’uomo che balza, si può notare in fondo,
in secondo piano, una locandina ritraente un uomo che salta a sua
volta. Fortuna? Attenendoci a ciò che dice il fotografo, nonostante
vi siano dietro altri numerosi scatti per la medesima scena,
sembrerebbe proprio di sì.
Potremmo dunque parlare del suo più grande punto di forza: la sua
adorata Leica, il primo prototipo di macchina fotografica
funzionante, che ancora oggi viene ricordata per la sua storica
importanza nel campo della fotografia. Attraverso questo piccolo
oggetto, Bresson, riuscì ad immortalare alcuni fondamentali momenti
della Seconda Guerra Mondiale, trasformandoli in scatti ricchi di
grande significato.
Uno tra questi è lo scatto eseguito a Dessau, Sassonia, Germania.
Esso ritrae una donna, ex prigioniera, con un viso colmo di
disprezzo, che riconosce in un'altra donna, col volto chino, quasi
in segno di vergogna, colei che l'aveva denunciata alla Gestapo;
un'immagine che invita a riflettere. Questo è uno dei tanti
fotogrammi che documentano per intero il lungo e avventuroso viaggio
di Cartier Bresson.
Il suo talento lo porta a fondare, nel 1947, con l'ausilio di altri
rivelanti fotografi, la storica agenzia Magnum, una delle più
importanti agenzie fotografiche del mondo. Il suo obiettivo
principale era quello di difendere il diritto d'autore in modo da
permettere al fotografo di scegliere i soggetti più adeguati alle
sue competenze, libero da ogni tipo di restrizione.
Grazie anche a questa rivolta Cartier Bresson e la sua cooperativa
di fotografi, ottennero l'attenzione del pubblico per mezzo di
reportage innovativi e originali, dove si concepì una visione del
mondo da diversi punti di vista.
La mostra fotografica è stata molto interessante. Attraverso le
fotografie è possibile vivere le tappe della sua fantastica vita
partendo dalla Francia, raggiungendo la Russia e infine la Cina
Imperiale. Le fotografie di Cartier- Bresson racchiudono in sé il
fascino della quotidianità e dell’intimità che le rendono delle vere
e proprie opere d’arte amate in tutto il mondo.