SECONDO NUMERO ANNO 2018

I muri di Palazzo Steri

Marta Valenti III D

Giorno 13 dicembre 2017 le classi III D e III N dell'indirizzo economico sociale, accompagnate dalla professoressa di lingua spagnola Cossentino, sono state protagoniste di una visita guidata presso il Palazzo Steri, luogo di testimonianza dell'Inquisizione spagnola. Quest'ultima fu una delle istituzioni più potenti e controverse utilizzate dalla chiesa cattolica Romana per eliminare l'eresia e salvaguardare l'unità cristiana. Anche se in età medievale tribunali della fede furono all'opera in Boemia, Francia e Italia, l'Inquisizione spagnola, istituita nel regno di Castiglia sotto il regime di Isabella I e successivamente soppressa da Isabella II, è quella che più di ogni altra ha lasciato un segno indelebile nella storia delle civiltà occidentali. L'Inquisizione spagnola si caratterizzò per un punto fondamentale: fu sottoposta alla Corona più che al Papa e usata per consolidare il potere statuale. Ben presto divenne tristemente famosa proprio in quanto crudele e repressivo strumento di intolleranza razziale e religiosa. Essa fu accusata di ricorrere costantemente alla tortura e alla pena di morte e di aver compromesso lo sviluppo culturale della Spagna per generazioni. L'Inquisizione spagnola estese la sua azione nei domini spagnoli dell'America e riuscì ad affermarsi anche in Sicilia; è per questo che oggi conserviamo testimonianze pittoresche a palazzo Steri, definito " il carcere dell'Inquisizione". Protagonisti del luogo sono i graffiti e i disegni lasciati dai prigionieri. 
L'Inquisizione è una pagina molto triste della storia siciliana; entrando nelle celle si può percepire l'angoscia e il trattamento disumano a cui erano costretti i prigionieri, che spesso erano innocenti. La storia che si presentò come un'eccezione fu quella di Fra Diego La Matina, unico accusato che riuscì a consumare la sua vendetta per le malefatte subite e la condanna di morte ingiusta, uccidendo il suo inquisitore. 
A lui fa riferimento la poesia siciliana che ricorda quelle crudeltà che mai potranno essere cancellate.


I MURA PARRANU (di Arena Salvatore)

Si dici sempri: ah si mura putissiru parrari
quantu cuosi avissiru ri cuntari
c’è in palazzu vicinu u chianu ra Marina 
cu li mura chi hannu tanti storie da diri  
scritti cu li lacrimi e lu sangu

Li mura parranu e cuntanu 
storie amari  di l’avutru aieri
quannu eretici e ‘nnuccienti furunu 
rinchiusi nta  li celli di lu Steri
bastava pocu pi finiri ‘nta chiddu ‘nfiernu
si quolchedunu  teneva degli averi chi 
facivanu pitittu al’inquisitore
cu na calunnia o na menzogna vinia 
prima rinchiuso e poi cunnannatu alla gogna
assai reclusi misiru in quardia chiddi 
chi doppu di iddi eranu costretti a 
scurdarisi i famigghi e i picciriddi
quantu storie tristi furunu cuntati da genti rassegnata
sapennu chi puru si innuccenti erano lo stesso cunnannata
Uno appi forza e si sostituio alla giustizia divina
ca rabbia e u furore arriniscennu ad ammazzari l’inquisitore
stu uomu si chiamava Fra Diego La Matina.
purtoppu fu pigghiatu e giustiziatu nta lu chianu da Marina