Intervista a cura di Ilenia Muratore, classe 4 Z
Il 28 ottobre 2017, durante il congresso “Le tre A della salute”
all’IRCAC, era presente Antonia Trichopoulou, Dottoressa di medicina
da laboratorio e Direttrice del Centro di organizzazione e
collaborazione mondiale della salute per la nutrizione al
Dipartimento di igiene ed epidemiologia, presso l’Università di
Atene. La dottoressa è stata disposta a rilasciare un’intervista
sulla dieta mediterranea, in quanto la si può definire “creatrice”
di questa dieta, grazie ai suoi numerosi studi.
1.
Quindi lei è la “creatrice” della dieta mediterranea. Ci può
spiegare in cosa consiste?
<<Questa dieta è la dieta che veniva seguita dalle persone che
vivevano nelle aree in cui crescevano gli ulivi, nel bacino del Mar
Mediterraneo, prima del 1600. Dico questo perché gli studi
scientifici hanno provato che le abitudini alimentari prima del 1600
erano molto salutari e noi, oggi, abbiamo abbandonato molte di
queste abitudini. È per questo che dovremmo tornare indietro alla
dieta mediterranea tradizionale.>>
2. Come cambia la dieta mediterranea da Stato a Stato? Ci
sono delle differenze?
<<Certo che ci sono delle differenze, perché la dieta mediterranea è
nata grazie a persone native del bacino mediterraneo, che hanno
creato prodotti locali che la gente del posto ha consumato.
Dall’altra parte, però, ci sono anche delle caratteristiche che
unificano le persone del Mediterraneo. Tutte le persone della zona
mediterranea che hanno seguito la dieta mediterranea nelle aree
degli ulivi, consumano tanti cereali, ma diversi cereali. In Italia
consumiamo la pasta, che è un cereale; in Grecia si mangia molto
pane, che è un cereale; nel Nord Africa si mangia molto couscous,
che è un cereale>>.
3. Può dare dei consigli alle persone affette da
intolleranze alimentari che vorrebbero seguire questa dieta?
<<Penso che tutti dovrebbero seguire questa dieta, perché è
salutare! Magari queste persone dovrebbero seguire una dieta più
specifica, con qualche modificazione, ma questa è la nostra dieta,
noi siamo cresciuti con questa dieta! Voglio dire, si è sviluppata
per centinaia di anni…>>.
4. Quando ha avuto l’idea di questa dieta, le è venuto
qualche dubbio?
<<Si, beh, ero molto giovane, certo che avevo dei dubbi! Tutto
cominciò quando realizzai che i greci stavano abbandonando l’olio
d’oliva per gli oli di semi, in quanto erano al centro di una grande
campagna di marketing. Ciò rappresentava un vantaggio per i paesi
del Nord Europa come la Finlandia, perché volevano ridurre l’uso del
burro, ma per noi, sostituire l’olio d’oliva con quello di semi, era
una pazzia! E poi, i greci non usavano legumi o verdure…era una
totale distruzione della dieta mediterranea! Quindi cominciai ad
interessarmi per cercare di salvare questa dieta; una dieta che
voleva essere adottata da moltissimi Paesi, ad esempio l’Australia,
anche se alla fine ne hanno preso solo alcune componenti e ne hanno
cambiato altre, modificandola>>.
5. Questa dieta quali benefici apporta al corpo umano?
<< E’ stato scientificamente provato che la dieta mediterranea è
associata alla longevità e può essere considerata uno strumento
contro le malattie croniche, numerose forme di cancro e,
recentemente, è stato anche dimostrato che può essere utile contro
la demenza.>>
6. Pensa che ci sia una ragione nello specifico per cui
questa dieta è talmente apprezzata?
<< Beh, ci sono moltissime ragioni per apprezzare questa dieta.
Prima di tutto, la sua associazione con la salute, poi l’altra
ragione è culturale, perché questa dieta è riconosciuta dall’UNESCO
come un evidente patrimonio culturale. Questa dieta non è soltanto
una lista calorie, di nutrienti… per esempio, qui in Sicilia,
abbiamo pasti specifici, piatti specifici per diverse occasioni e
tutto questo è collegato alla nostra cultura! Un’altra ragione è
quella economica, perché la dieta mediterranea si basa sulla
produzione di alimenti locali. Inoltre supporta l’ambiente! Per
esempio, se parliamo del clima, dei cambiamenti climatici, possiamo
parlare degli ulivi, perché questi alberi consumano una grande
quantità di diossido di carbonio che aiuta tantissimo il clima.
Quindi c’è una dimensione in cui la dieta mediterranea è correlata
alla sostenibilità ambientale e dei cambiamenti climatici.>>
7. Pensa che fare sport e seguire la dieta mediterranea
possa rappresentare un buon stile di vita?
<< La dieta mediterranea fu associata alla camminata, perché a quei
tempi era tutto molto rurale e le persone lavoravano molto. Inoltre
non c’erano tante macchine, quindi la gente era abituata a camminare
per raggiungere ogni destinazione. Quindi, chiunque voglia seguire
un corretto stile di vita può fare lo sport che desidera, ma il
minimo è camminare.>>