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SECONDO NUMERO ANNO 2018

 P. Pino Puglisi

 di Francesca La Guardia e Matteo Schiera 1E

     FRANCESCA LA GUARDIA

PuglisiCome può il mondo essere così tanto crudele, come può la vita essere così tanto difficile, come può metterci in continua prova con noi stessi. Come può semplicemente rovinare quello che abbiamo di bello. Perché la vita deve essere così piena di dolore? perché in giro deve esserci tanta sofferenza? Perché deve privarci di tutte le cose belle che può donarci? Una spiegazione forse posso darvela… la vita non fa schifo, la vita è il regalo più grande che ci sia, la vita nella sua sofferenza è cosi piena di gioia, così piena di amore, così felice. Bisogna lottare per ciò in cui crediamo, non dobbiamo arrenderci alle prime difficoltà della vita, non bisogna cadere e non rialzarsi più. Il mondo è stato bruciato da NOI, noi uomini abbiamo ridotto la vita in un vero putiferio, abbiamo preferito la nostra vita a quella degli altri, abbiamo messo al centro del mondo solo in nostro IO, sottovalutando quello degli altri. Sapete di chi voglio parlarvi? Di una persona che al contrario di tutti noi ha dato la vita al suo obiettivo, non si è mai fatto abbattere nonostante le cose si complicavano giorno dopo giorno, lui non cadeva o forse cadeva in silenzio e si rialzava facendo capire a tutti il senso del giusto e quello sbagliato. Quando se ne va una persona si capisce davvero il valore di essa, ed è proprio di Padre Pino Puglisi che voglio parlare; la storia di un uomo di un sacerdote che ha sfidato la mafia e ha vinto, rinunciando a quello che aveva di più prezioso
LA SUA VITA. Un eroe troppo scomodo per la mafia, la cui la sua unica colpa era quella di collocarsi nella parte del giusto, unirsi senza veli di ambiguità, appoggiando uomini senza riservare progetti di riscatto. La mafia non è mai scomparsa, è proprio sotto ai nostri occhi, solo che non la vediamo, si nasconde nei cunicoli più bui, dove nessuno può trovarli e nessuno può sapere chi siano.
Che cosa è stato Padre Pino Puglisi per la mafia? È stato un bersaglio da eliminare, un uomo scomodo per i loro piani “malefici”. Un uomo da annientare, loro non avevano forme di dialogo ma solo di violenza e chi usa la violenza non è un uomo ma una bestia. Don Puglisi non insegnava la cattiveria, non insegnava nulla di tutto ciò che la mafia faceva. Lui amava quello che faceva, lui amava come lo faceva, amava i suoi alunni, ed amava i ragazzini che facevano parte della sua parecchia che era ormai parte di lui. Si, insegnava ed insegna tutt’ora, nonostante non ci sia più, il pensare, pensare con la propria testa, creare un proprio pensiero e farselo proprio, non attingere dal sapere degli altri ma solo dal tuo modo di essere, senza sbagliare mai. Come può un semplice sacerdote mettersi contro tutta la Mafia? Ma la domanda principale è perché, perché l’ha fatto? il motivo? Perché lui ci credeva, perché quello che faceva lo faceva con il cuore, perché credeva in tutte le persone che lo circondavano ma non solo, perché voleva insegnare la LEGALITA’, IL RISPETTO, tutto il contrario da quello che faceva la mafia. Padre Pino Puglisi non è stato solo un sacerdote ma è stato colui che ha segnato non solo la storia, ma ha segnato qualcosa nel nostro cuore e nel nostro interno che mai e poi mai dobbiamo dimenticare. La mafia non scherza, e ora dobbiamo mettere tutti noi stessi per sconfiggere qualcosa di così tanto grande, “ l’unione fa la forza.” Infine voglio solo dire, non dimenticate, non lasciate che tutto scorra nell’aria, che le parole vengano buttate al vento ma più che altro LOTTATE, lottate per ciò che vi spetta, lottate contro lo sbaglio e schieratevi nel giusto.
Non perdete mai la VOSTRA parola.



      MATTEO SCHIERA
PuglisiEra una mattina molto afosa, quella del 15 Settembre 1993 , giravo per le strade di brancaccio e non si parlava di altro “ Padre Pino Puglisi è stato ucciso “ , non sapevo di cosa stavano parlando però ero incuriosito del discorso allora sono andato in biblioteca e ho chiesto in strada per avere informazioni su di lui, mi raccontavano che era un prete che lottava contro la mafia con un occhio di riguardo verso i ragazzi che provenivano dai quartieri limitrofi , io sentendo le parole di quell’anziano signore ho scosso la testa pensando “ Nonostante tutte le buone azioni viene punito , strana la vita” poi ho domandato “ Perché è stato ucciso?“ lui mi ha guardato con le lacrime al volto ha risposto “ La mafia uccide colui la vuole contrastare” in quel momento in testa ho pensato che non era una cosa normale essere uccisi solo perché tu sei contro il mio parere , quando sono ritornato a casa ho riferito subito a mia madre quello che mi aveva detto e ho deciso ufficialmente di ribellarmi e lei mi ha dato uno schiaffo molto forte e ha gridato “Tu sei pazzo, la mafia può farti scomparire all’improvviso e noi non vogliamo che la nostra famiglia viene bersagliata da minacce” io arrabbiato ho sbattuto violentemente la porta di camera mia e sono rimasto per più di 3 ore chiuso per trovare una soluzione a questa mia richiesta. Dopo circa due settimane camminavo per una meta non precisa , come un vagabondo ma casualmente ho visto un ‘associazione antimafia io sono entrato e ho capito che l’aria che si respirava non era piena di paura ma di ribellione , io ho spalancato gli occhi e ho detto che questo era il posto adatto a me . Sono passati circa 15 anni da quel incontro che mi ha cambiato la vita , non ho mai finito di ringraziare quel signore che mi ha illuminato la mente e ora tramando la storia di Padre Pino Puglisi nelle scuole e nelle strade.
















 










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