di Francesca La Guardia e Matteo Schiera 1E
FRANCESCA LA GUARDIA
Come
può il mondo essere così tanto crudele, come può la vita essere così
tanto difficile, come può metterci in continua prova con noi stessi.
Come può semplicemente rovinare quello che abbiamo di bello. Perché
la vita deve essere così piena di dolore? perché in giro deve
esserci tanta sofferenza? Perché deve privarci di tutte le cose
belle che può donarci? Una spiegazione forse posso darvela… la vita
non fa schifo, la vita è il regalo più grande che ci sia, la vita
nella sua sofferenza è cosi piena di gioia, così piena di amore,
così felice. Bisogna lottare per ciò in cui crediamo, non dobbiamo
arrenderci alle prime difficoltà della vita, non bisogna cadere e
non rialzarsi più. Il mondo è stato bruciato da NOI, noi uomini
abbiamo ridotto la vita in un vero putiferio, abbiamo preferito la
nostra vita a quella degli altri, abbiamo messo al centro del mondo
solo in nostro IO, sottovalutando quello degli altri. Sapete di chi
voglio parlarvi? Di una persona che al contrario di tutti noi ha
dato la vita al suo obiettivo, non si è mai fatto abbattere
nonostante le cose si complicavano giorno dopo giorno, lui non
cadeva o forse cadeva in silenzio e si rialzava facendo capire a
tutti il senso del giusto e quello sbagliato. Quando se ne va una
persona si capisce davvero il valore di essa, ed è proprio di Padre
Pino Puglisi che voglio parlare; la storia di un uomo di un
sacerdote che ha sfidato la mafia e ha vinto, rinunciando a quello
che aveva di più prezioso
LA SUA VITA. Un eroe troppo scomodo per la mafia, la cui la sua
unica colpa era quella di collocarsi nella parte del giusto, unirsi
senza veli di ambiguità, appoggiando uomini senza riservare progetti
di riscatto. La mafia non è mai scomparsa, è proprio sotto ai nostri
occhi, solo che non la vediamo, si nasconde nei cunicoli più bui,
dove nessuno può trovarli e nessuno può sapere chi siano.
Che cosa è stato Padre Pino Puglisi per la mafia? È stato un
bersaglio da eliminare, un uomo scomodo per i loro piani “malefici”.
Un uomo da annientare, loro non avevano forme di dialogo ma solo di
violenza e chi usa la violenza non è un uomo ma una bestia. Don
Puglisi non insegnava la cattiveria, non insegnava nulla di tutto
ciò che la mafia faceva. Lui amava quello che faceva, lui amava come
lo faceva, amava i suoi alunni, ed amava i ragazzini che facevano
parte della sua parecchia che era ormai parte di lui. Si, insegnava
ed insegna tutt’ora, nonostante non ci sia più, il pensare, pensare
con la propria testa, creare un proprio pensiero e farselo proprio,
non attingere dal sapere degli altri ma solo dal tuo modo di essere,
senza sbagliare mai. Come può un semplice sacerdote mettersi contro
tutta la Mafia? Ma la domanda principale è perché, perché l’ha
fatto? il motivo? Perché lui ci credeva, perché quello che faceva lo
faceva con il cuore, perché credeva in tutte le persone che lo
circondavano ma non solo, perché voleva insegnare la LEGALITA’, IL
RISPETTO, tutto il contrario da quello che faceva la mafia. Padre
Pino Puglisi non è stato solo un sacerdote ma è stato colui che ha
segnato non solo la storia, ma ha segnato qualcosa nel nostro cuore
e nel nostro interno che mai e poi mai dobbiamo dimenticare. La
mafia non scherza, e ora dobbiamo mettere tutti noi stessi per
sconfiggere qualcosa di così tanto grande, “ l’unione fa la forza.”
Infine voglio solo dire, non dimenticate, non lasciate che tutto
scorra nell’aria, che le parole vengano buttate al vento ma più che
altro LOTTATE, lottate per ciò che vi spetta, lottate contro lo
sbaglio e schieratevi nel giusto.
Non perdete mai la VOSTRA parola.
MATTEO SCHIERA
Era
una mattina molto afosa, quella del 15 Settembre 1993 , giravo per
le strade di brancaccio e non si parlava di altro “ Padre Pino
Puglisi è stato ucciso “ , non sapevo di cosa stavano parlando però
ero incuriosito del discorso allora sono andato in biblioteca e ho
chiesto in strada per avere informazioni su di lui, mi raccontavano
che era un prete che lottava contro la mafia con un occhio di
riguardo verso i ragazzi che provenivano dai quartieri limitrofi ,
io sentendo le parole di quell’anziano signore ho scosso la testa
pensando “ Nonostante tutte le buone azioni viene punito , strana la
vita” poi ho domandato “ Perché è stato ucciso?“ lui mi ha guardato
con le lacrime al volto ha risposto “ La mafia uccide colui la vuole
contrastare” in quel momento in testa ho pensato che non era una
cosa normale essere uccisi solo perché tu sei contro il mio parere ,
quando sono ritornato a casa ho riferito subito a mia madre quello
che mi aveva detto e ho deciso ufficialmente di ribellarmi e lei mi
ha dato uno schiaffo molto forte e ha gridato “Tu sei pazzo, la
mafia può farti scomparire all’improvviso e noi non vogliamo che la
nostra famiglia viene bersagliata da minacce” io arrabbiato ho
sbattuto violentemente la porta di camera mia e sono rimasto per più
di 3 ore chiuso per trovare una soluzione a questa mia richiesta.
Dopo circa due settimane camminavo per una meta non precisa , come
un vagabondo ma casualmente ho visto un ‘associazione antimafia io
sono entrato e ho capito che l’aria che si respirava non era piena
di paura ma di ribellione , io ho spalancato gli occhi e ho detto
che questo era il posto adatto a me . Sono passati circa 15 anni da
quel incontro che mi ha cambiato la vita , non ho mai finito di
ringraziare quel signore che mi ha illuminato la mente e ora
tramando la storia di Padre Pino Puglisi nelle scuole e nelle
strade.