Francesca La Guardia 1E
In quest’ultima edizione di Sanremo 2018 nella categoria
giovani ha partecipato un giovane cantautore di nome Mirkoeilcane che
ha presentato una
canzone dal titolo “Stiamo tutti bene”.
Il testo racconta del viaggio, visto dagli occhi di un bambino, fatto su un barcone da immigrati
che fuggono dalle proprie terre di origine, assediate da guerre
sanguinose, da conflitti religiosi e politici, .
Inizialmente il testo comincia raccontando la vita quotidiana di
questo bambino di sette anni e mezzo ( l’età è specificata in una
delle strofe della canzone), che in una giornata come tante altre ,
fatta di amici e di un pallone, viene invitato dalla madre ad
affrontare un viaggio per lui sconosciuto.
Già dalla prime strofe del testo, si evince,che quel viaggio non
sarà di certo il preludio di una vacanza, ma un viaggio oscuro e
ignoto.
Per tutto il viaggio la madre ripete al piccolo “stiamo tutti
bene”, ma solo la sua innocenza e il grande amore materno può
nascondere la cruda realtà di ciò che realmente rappresenta quel
tipo di percorso.
La morte di un uomo, spirato per colpa del freddo e della fame viene
scambiata come un sonno profondo. La grande fame del bambino viene
placata con la promessa di un ricco pasto all’arrivo.
Queste piccole cose ci fanno capire che quel viaggio era ricco di
speranza, sogni e tanta forza di sopravvivenza .
Chi meglio di noi Siciliani, non ha visto attraverso la tv,
l’immagine di un grande barcone strapieno di gente, piena di
speranze, ma allo stesso tempo, assolutamente infelici, perché il
destino crudele impedisce loro di vivere nella propria terra, con i
propri affetti e godersi la propria quotidianità.
Il bambino continua la propria avventura e sebbene gli sforzi della
madre facciano sembrare il viaggio come una “vacanza” al mare, le onde
continuano ad affondare i sogni di speranza e uno dietro l’altro
vengono risucchiati nel profondo blu, portando con sè la vita di
tanti esseri umani compreso quel bimbo che fino all’ultimo continua
a sperare di poter toccare terra e tirare un calcio al suo pallone.