di Nana Agyaa Poku classe 4 Z
Il
6 febbraio si celebrerà la Giornata Mondiale contro l'infibulazione
e le mutilazioni genitali femminili, pratiche ancora assai diffuse
non solo nei paesi africani (si stima siano almeno 40), ma purtroppo
anche all'interno delle comunità sparse nel mondo.
"Il termine "infibulazione" deriva dal latino "fibula" che significa
spilla. Definisce una procedura mutilativa nella quale la vagina è
parzialmente chiusa approssimativamente all'altezza della metà delle
grandi labbra attraverso una sutura che lascia solo un piccolo
passaggio per l'urina e il sangue mestruale."
Ma al di là delle definizioni, di cosa si tratta realmente? Di una
pratica mutilativa tra le più violente, che colpisce ogni anno due
milioni di piccole vittime che si vanno ad aggiungere alle 130
milioni di donne che vivono col marchio di questa ferita.
Diffusa soprattutto nell'Africa sub-sahariana (Sudan, Somalia, Mali)
ma anche in gran parte dell'Africa occidentale, come l'Egitto, e,
anche se in modo più ridotto, e sud-orientale, l'infibulazione
provoca rischi gravi e irreversibili per la salute delle bambine che
la subiscono (continue infezioni ed emorragie che possono portarle
alla morte), oltre a danni psicologici difficilmente superabili.
Ma perché si pratica? Con lo scopo di conservare ed indicare la
verginità della ragazza al futuro marito (le donne infibulate
vengono incise dallo sposo prima della consumazione del matrimonio)
per renderla un oggetto sessuale incapace di provare piacere. Ma
troviamo motivazioni diverse che ne giustificano ancora l'esistenza:
in alcuni paesi l'infibulazione è considerata un vero e proprio
passaggio all'età adulta e integrazione delle giovani nella
comunità; motivazioni religiose, la pratica rappresenta un rito di
"purificazione", in ogni caso, l'infibulazione sancisce il diverso
ruolo della donna nel matrimonio e nella società in generale.
Nonostante nel 2012 l'ONU abbia adottato una risoluzione di messa al
bando universale delle mutilazioni genitali femminili, considerate
una violazione dei diritti umani delle bambine e delle donne, tali
pratiche continuano ad essere subite da giovani ragazze, in molti
casi nella primissima infanzia.
Ecco perché questa giornata è molto importante, per ricordarci
quanta strada ancora si dovrà percorrere affinché cessi l'orrore
delle mutilazioni femminili.