Il patrimonio enogastronomico della città di Palermo - Clara Pipitone - classe 4 Z
Articolo scritto dalle ragazze di 4Z che si occupano di
giornalismo nell'ambito di alternanza scuola lavoro.
Progetto "Good night and good luck".
La città siciliana si è guadagnata la qualifica di capitale
italiana della cultura 2018 anche per la sua storica risorsa
culinaria
Ormai celebre la sua vittoria come capitale della cultura
italiana 2018, Palermo si presenta più in forma di sempre,
facendo sfoggio della sua ricchezza culturale. In
particolare la tanto amata Terra Del Sole è apprezzata per
la sua grande varietà nel campo culinario, che da sempre
unisce la gente in un modo unico e particolare.
Si
tratta di una terra che ha affrontato secoli di dominazioni
da parte di numerose popolazioni, tra cui Arabi e Normanni,
che hanno lasciato a Palermo le loro tradizioni più antiche.
Le loro specialità culinarie sono state tramandate da
generazioni fino ad arrivare oggi sulle nostre tavole,
invitando chiunque ad assaggiare capolavori enogastronomici
che hanno alle spalle storie ricche e sostanziose che
riprendono le origini di tutta la città. Andando nei mercati
più conosciuti, come la Vucciria o Ballarò, si può ritrovare
la vera essenza di Palermo, dove la gente vive giornalmente
i sapori e gli odori di una vecchia città calda, sempre
pronta ad accogliere calorosamente gente di ogni tipo.
La cucina Palermitana, curiosa e intrigante, si insidia nel
cuore di ogni cittadino, attirando l’attenzione di turisti
di tutto il mondo che, a conoscenza di essa, vengono indotti
in un mondo di nuovi sapori e nuove emozioni tipiche di
Palermo. Sono punto di riconoscimento della città molte
delle specialità palermitane culinarie.
Tra
le più rinomate vi sono: le arancine, ovvero un timballo di
riso a forma di una grossa arancia (da qua il nome) avvolto
con una crosta di mollica di pane; esse possono variare
leggermente la forma in base al ripieno contenuto; le più
comuni sono “abburro” o “accarne”, ma vi sono tante varietà
di ripieno. “U pane ca meusa” anch’esso molto stimato tra
gli abitanti di Palermo, in quanto è composto principalmente
da una pagnotta di pane ripiena di milza e polmone; anche
qua possiamo trovare delle varietà di condimento tra
formaggio e limone. “U sfinciuni”, che nasce come piatto
povero della cucina palermitana dove il pane comune subiva
una rivisitazione per i giorni di festa. Tipiche della
cucina palermitana inoltre le panelle, ovvero sfoglie di
farina di ceci fritta aromatizzata con pepe e prezzemolo.
Spesso le ritroviamo nel tipico “pane e panelle” insieme ai
cazzilli o crocché, ovvero crocchette di patate aromatizzate
anch’esse con pepe e prezzemolo. Altri tipici prodotti
palermitani sono: la quarume, la caponata, le verdure in
pastella, la brioches col gelato, la frittola, la pasta con
le sarde, la pasta con i broccoli “arriminati”. Ma una
pietanza di cui ogni palermitano saprebbe riconoscerne
l’odore a miglia di distanza sono le “stigghiola”. Si tratta
di interiora di animale che vengono preparate e servite in
strada dal cosiddetto “stigghiularu”.
Questi sono solo alcuni tra gli innumerevoli piatti
palermitani di cui la città gode. È in questa città così
confusionaria e così bella che la gente si sente a casa,
dove, ovunque tu sia, sarai sempre circondato da odori e
sapori deliziosi.