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PRIMO NUMERO ANNO 2018

"Un sacchetto di biglie"- Chiara Spadafora, Monica Rimicci, Domenica Fava – Classe 2E

Giorno 24 Gennaio 2018 abbiamo visto il film “Un sacchetto di biglie”.
Il film si ambienta nel periodo nazista quando i protagonisti Joseph e Maurice Joffo, appartenenti a una famiglia ebrea, affrontano tutti i problemi che si presentano loro davanti, causati dalla persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti.
La famiglia è costretta a separarsi per poi ricongiungersi a Nizza dove avrebbero vissuto per un breve lasso di tempo.
Il loro periodo di pace terminò quando si seppe che il fratello maggiore doveva arruolarsi.
I fratelli Joseph e Maurice, alla fine del film, riescono a ritornare a Parigi dalla propria famiglia.
Joseph immaginando il proprio futuro fuori da quella situazione, riuscì a darsi forza per riuscire a superare ogni difficoltà.
Il film è intitolato “Un sacchetto di biglie “perché dall’inizio alla fine c’è un filo conduttore: la biglia che Joseph tiene sempre con sé e che in qualche modo rappresenta la vita.
Come questa storia ce ne sono tante altre; sono storie che non finiremo mai di conoscere, finché ci saranno i sopravvissuti.
Questo racconto ci insegna ad aver fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di uscire sempre più forti delle difficoltà di tutti giorni. D
opo la visione di questo film cambia un po’ per tutti la visione della vita e ci rendiamo conto conto di quanto siamo fortunati.

"Un sacchetto di biglie"- Francesca La Guardia – Classe 1E

Locandina del filmGiorno 24 gennaio ’18 la nostra scuola ha partecipato alla visione del film “UN SACCHETTO DI BIGLIE” presso il cinema Rouge et Noir.
Il film drammatico di Christian Duguay narra di una famiglia composta dai due genitori e quattro figli di origine ebraica che vivono in Francia, condannata alla persecuzione.
Tutto sembrava tranquillo fino al momento in cui si decide che tutte le persone ebree debbano aver nei propri abiti cucita una stella a sei punte “la stella di David”, da qui la famiglia decide di dar inizio a una serie di spostamenti.
I primi a partire furono i fratelli maggiori Henry e Albert che si stanziarono a Mentone dove iniziano a lavorare come parrucchieri; successivamente Joseph e Maurice li raggiungono attraversando una serie di pericoli ma che con fortuna sono riusciti a scampare.
Aiutati dalla guida di nome Ferdinand, riescono ad entrare in zona libera ed arrivare finalmente a Mentone.
La vita sembra cominciare a tornare tranquilla e Joseph e Maurice trovano un lavoro. Il primo come aiuto di un contadino della zona e l'altro come panettiere ma poi vengono a sapere che i loro genitori, mentre cercavano di passare nella zona libera, erano stati arrestati e condotti in un campo in attesa della deportazione, cosi il loro fratello maggiore Harry decide di partire per andare a cercare di liberarli e cosi’ fu fatto.
I due protagonisti però devono partire per Nizza perché i fratelli Henry e Albert erano stati chiamati per andare a fare i barbieri dai tedeschi e decidono nuovamente di scappare e tutti insieme raggiungono i loro genitori a Nizza.
Tutto sembrava essersi ricomposto ma l’8 settembre del 1943 cade il governo e Mussolini e i soldati italiani che stazionavano a Nizza devono ritirarsi: al loro posto arrivano i tedeschi. Il padre quindi decide di parlare con i figli minori per avvisarli che dovranno andare a vivere per un po' di tempo in una colonia, chiamata “Nuovo Raccolto”: lì saranno al sicuro e i tedeschi non potranno portarli via ; così senza discutere i due partono.
Lì i protagonisti vivono bene per molto tempo.
Una sera Joseph e Maurice sentono il rumore di un camioncino, guidato dal loro amico Ferdinand, che va a Nizza. I due non resistono alla tentazione perché mancava loro la città di Nizza e sapendo che poi al mattino sarebbero ritornati decidono di salirci insieme ad altri loro amici.
Il viaggio però dura poco perché sono catturati dalle SS ma dopo una serie di vicende abbastanza travagliate il capo decide di liberarli e loro ritornato al campo “Nuova Raccolta”. Appena arrivati però, devono ancora ripartire, perché c'è stata un'irruzione tedesca nel campo e perché il padre era stato trovato con i suoi documenti veri addosso e potevano fare velocemente il collegamento con loro. Cosi decidono di trasferirsi a Aix-les-Bains dove vivono i loro fratelli. Arrivati ad Aix-les-Bains si stabiliscono dalla famiglia Mancelier, anche se il signor Mancelier diceva di odiare gli ebrei; lì Joseph gestisce la libreria appartenente alla famiglia che li ospitava, mentre Maurice lavora in un hotel.
Quando sui giornali comparve scritto "PARIGI LIBERA", Joseph decise di tornarci prendendo un treno pieno zeppo di gente, mentre Maurice decise di raggiungerlo successivamente in automobile.
A Parigi incontrano di nuovo tutta la famiglia, tranne il padre.
Questo film è molto toccante, perché è ciò che davvero è successo.
Il tempo passa ma non dobbiamo dimenticare il male che abbiamo fatto, come fare?
Un metodo è quello di raccontarlo , nessuno deve dimenticare il dolore e la sofferenza in cui hanno vissuto gli ebrei.
Tutto questo non deve più ripetersi.
I nostri successori devono saperlo è un loro obbligo!
Non possiamo star fermi di fronte qualcosa che è così crudele, non ripetiamo gli errori commessi, errori che hanno condannato gente alla morte alle persecuzioni allo strazio più totale.
Gli errori sono fatti per non essere ripetuti.

                                                          



























































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