Una città dai mille volti - Agnese Messina - classe IIIX
Palermo, una città tradizionalista e moderna, fatalista ma
anche laboriosa, a volte disordinata,ma di sconfinata
bellezza.
Una città che suscita sentimenti contrastanti: la maledici e
un minuto dopo ti seduce.
Capitale di antichi regni e culla di civiltà lontane, città
simbolo della storia e della cultura siciliana: europea e
mediterranea, araba e normanna, non in ultimo simbolo
dell’Unità d’Italia.
Una metropoli dai mille volti e dalle mille contraddizioni:
tante facce della stessa medaglia che da secoli affascinano
turisti e visitatori attraverso monumenti, palazzi,
castelli, fontane e teatri di rara bellezza.
Palermo, una città splendida ma al contempo decadente, il
cui aspetto un po’ in rovina affascina da sempre poeti,
giornalisti, scrittori di tutto il mondo. Una città molto
diversa dalle altre città italiane, con una sua identità
particolare e una bellezza tutta sua.
Palermo offre splendori e miserie, ma spesso queste ultime
sono solo apparenti.
Palermo accoglie capolavori e testimonianze uniche di
contaminazioni culturali e religiose situate nel centro
storico più grande d’Europa.
Certo, è facile trovare spazzatura per le strade, locali e
suolo pubblico occupato abusivamente. A Palermo il codice
della strada è “a statuto speciale”, il pedone deve
attraversare in obliquo, il motociclista supera a destra,
l’automobilista posteggia sulle strisce, ma se poi si prende
la multa si infuria con il vigile che ha fatto il suo
mestiere.
A Palermo certi esercenti non hanno neppure le licenze, però
continuano a lavorare noncuranti di regole e ordinanze; la
mancia al bar non si lascia, ma il caffè al posteggiatore lo
si offre.
A Palermo ci si lamenta delle cabine nella spiaggia di
Mondello, però mozziconi di sigarette, lattine e bottiglie
restano seppellite nella sabbia.
Una città spesso bistrattata dai suoi stessi abitanti, ma
capace di regalare emozioni uniche sia a chi la visita una
volta, sia a chi ci vive tutti i giorni.
Tanta bellezza, tanta storia, tanta cultura e tanti tesori
sono davvero troppi per una popolazione che vive ignara
della sua fortuna e continua sempre a volgere lo sguardo
verso ciò che non possiede.
Molti dei suoi abitanti vivono una tristezza intrinseca, non
sono facilmente portati all’ottimismo e alla visione
positiva della vita. Spesso fatalisti, accettano il loro
destino, senza tentare di modificare il corso degli eventi.
Però esistono due tipi di palermitani: quelli che amano
Palermo e quelli che la odiano.
I secondi sono quelli che, nel corso dei decenni, hanno
macchiato la città di violenza e di efferati delitti. Ma
sono anche quelli che, pur non essendo criminali, non hanno
senso civico.
Quotidianamente capita di assistere all’apertura di aspri
dibattiti su quanto sia diventata invivibile Palermo.
E’ più facile criticare, ribadendo che Palermo sia una città
senza futuro, piuttosto che rimboccarsi le maniche e cercare
di cambiare le cose che non vanno.
I palermitani, quelli veri, industriosi e laboriosi sono
fortunatamente la maggioranza. Persone accoglienti e
ospitali, che amano davvero il luogo in cui vivono e che
spesso sono costretti a lasciare per necessità lavorative
con immensa tristezza. Persone che non tollerano il
comportamento negativo, e che chiedono a gran voce da troppo
tempo, un maggiore impegno delle Istituzioni, così come
avrebbero voluto uomini di sublime impegno, come Falcone e
Borsellino.
Palermo è una città che negli ultimi 70 anni ha subito ogni
tipo di sopruso.
Però è uno dei pochi posti che ti sorprende veramente:
perché è incredibile come si possa passare dai palazzoni in
cemento armato, nati dagli abusi e dalla collusione, ad un
centro dalle architetture raffinate ed eleganti o agli
scorci suggestivi della Kalsa. E’ sorprendente come sia
possibile passare, durante un giro in macchina notturno,
dalle ville immerse nel verde di Mondello al degrado dello
Zen. Eppure ciò che rimane nel cuore di chi vive o visita
Palermo sono solo le sue bellezze, i suoi profumi e i suoi
colori. Sta in ciò la sua forza.
La miscela tra splendore e distruzione, miseria e cultura, è
il vero senso di questa città straordinaria.
Palermo è una città in divenire. E’ una città che prova a
crescere, ma non sempre ce la fa. Un ruolo fondamentale
affinché la città cresca, può essere rivestito da ogni
singolo suo abitante.
In cuor mio spero che la maggioranza dei palermitani civili,
allegri, amanti della vita e della bellezza, della cultura e
dell’onestà (intesa nel senso più alto della parola), possa
riprendere in mano le sorti di questa grande “Perla del
Mediterraneo