Superare i limiti: la scienza del nostro pianeta
Roberta Cassarà, Giulia Conigliaro e Giorgia Fiorenza, 2E
Superare
i limiti: La scienza del nostro pianeta è un film di genere
Documentario del 2021 diretto da Jon Clay con Johan Rockström.
Durata: 73 min. Paese di produzione: USA.
Data di uscita: 4 Giugno 2021 (Italia, Streaming)
Genere: Documentario
Regia: Jon Clay
Paese: USA
Durata: 73 Min
TRAMA
La trama di Superare i limiti: La scienza
del nostro pianeta (2021). David Attenborough e lo scienziato Johan
Rockström esaminano il collasso della biodiversità della Terra e
come questa crisi possa ancora essere evitata.
Il documentario cerca di far riflettere su questioni ampie e
complesse che interessano l’intero pianeta, dalla gravissima crisi
climatica alla minaccia della sopravvivenza della biodiversità sulla
Terra.
Il benessere degli esseri umani è, del resto, strettamente connesso
a quello degli animali e dei loro ambienti naturali. Lo
sconvolgimento dell’equilibrio dell’ecosistema sta causando calamità
incontrollabili con eventi drammatici in ogni angolo del globo,
l’estinzione di diverse specie viventi e lo stravolgimento di intere
zone e paesaggi, a cominciare dai due poli.
Prendendo spunto da un saggio di Johan Rockström, nel documentario
si accenna a nove "confini" già identificati dagli scienziati come
quelli che non devono essere in alcun modo superati se si vuole
pensare a un futuro per l'umanità: altrimenti, questo causerebbe una
catastrofica reazione a catena. Per evitare il peggio occorre
avviare una rapida transizione economica: un obiettivo che non
significa tornare al medioevo, ma che si intende come necessaria
sostenibilità, suffragata da una comune iniziativa politica e
sociale.
Il
modo in cui stiamo distruggendo il mondo è disumano, dobbiamo
imparare a convivere con la natura piuttosto che esserle contro.
Infatti il Sir. David vuole aiutarci con questa impresa.
Un beneficio del covid è stato proprio ridurre l’inquinamento, si è
notato molto come il buco dell'ozono si sia ridotto proprio perché,
non usando mezzi di trasporto inquinanti, la terra era come in uno stato di “guarigione” da tutto
questo sfruttamento, la terra ci ha accolto e noi non stiamo facendo
nulla per ripagarla in un modo dignitoso.
Il Sir. David racconta che i periodi migliori della nostra vita sono
stati gli anni 60’ perché appunto le foreste erano ancora incolumi,
così l’inquinamento era molto meno, inoltre racconta che in quei
anni si è riempito gli occhi di pura bellezza nel vedere quelle
vaste foreste, quei mari luccicanti come cristalli.
Il peggio, però, sta ricominciando adesso.
Infatti le ricerche fatte dagli scienziati sono molto preoccupanti
ma ci danno ancora speranza per poter migliorare il pianeta.
Per farlo potremmo usare meno mezzi inquinanti, fare
la raccolta differenziata, aiutare a raccogliere immondizia per
strada. La verità è che molti di noi saremmo disposti a fare la
raccolta differenziata o comunque a fare determinate cose che
aiutino l’ambiente.
Siamo la prima generazione che, grazie alla scienza, è consapevole del
fatto che stiamo mettendo a rischio la stabilità del pianeta terra.
Ma mancano i modi per farlo, mancano le infrastrutture adatte e
altre serie di strumenti importanti per far sì che queste condizioni si
realizzino.
Analisi del nucleo di ghiaccio
Mostra la variabilità della temperatura globale nel corso degli
ultimi centomila anni.
Sin dalla prima apparizione dell’uomo moderno.
La temperatura variava di 10.C celsius ogni dieci anni (non ce la
passavamo molto bene) la temperatura comincia a stabilizzarsi solo
diecimila anni fa.
Dal grafico notiamo che si tratta di un periodo interglaciale
miracolosamente stabile, questo periodo di stabilità viene chiamato
olocene. Il periodo dell’olocene è caldo e la
temperatura del pianeta varia o meno di 1.C durante tutto il
tempo considerato, questo è quello che ha portato al periodo d’oggi.
Per
aiutare il mondo bastano piccole azioni, bisogna solo combattere per
volere il cambiamento.
Eliminare gradualmente combustili fossili sarà il primo passo per
raggiungere il cambiamento.
La zona scura dei limiti climatici ridurrà notevolmente
l’inquinamento dell’aria, diminuirà l’aumento delle maree negli
oceani, questo influirà in positivo sulla bio-diversità.
Ma non basta azzerare le emissioni, bisognerà far diminuire il
livello di anidride carbonica che sta surriscaldando il pianeta e, per
riuscirci, dovremmo far crescere più alberi a fronte delle molte
deforestazioni; invece gli alberi sono
importantissimi perché assorbono tutta l’anidride carbonica ed
anche a livello globale aiutano per migliorare la crisi climatiche.