Prof. Dario Librizzi
Un progetto nato su una nave
Il 25 ottobre 2018, alcune classi del Liceo “Regina Margherita”
hanno incontrato, al porto di Palermo, l’equipaggio di Mare Jonio
della piattaforma Mediterranea. Per gli studenti è stata l’occasione
per ascoltare un punto di vista alternativo sul fenomeno delle
migrazioni lungo le rotte del nostro mare.
Nonostante, ci sia stata, infatti, una riduzione significativa del
numero di arrivi di migranti sulle coste europee rispetto agli anni
passati, il numero dei morti è aumentato enormemente. La presenza
del rimorchiatore Mare Jonio in questo tratto di mare ha dimostrato,
giorno dopo giorno, l’importanza di essere lì dove le persone
rischiano di morire nel silenzio e nell’indifferenza.
A tal proposito, Luca Casarini, uno dei membri dell’equipaggio, ha
fatto notare agli studenti come la grandezza della storia d’Italia e
d’Europa risieda proprio nel fatto che si è saputo mettere al di
sopra di ogni cosa la vita e la dignità umana. Per questo motivo,
concludeva Casarini: “Mediterranea è animata da una profonda
obbedienza civile alla Costituzione italiana, al diritto
internazionale e alla legge del mare. Un grande paese come l’Italia,
se vuole continuare ad essere tale, prima salva le vite e poi
discute sul da farsi”.
Gli studenti hanno colto immediatamente l’importanza della presenza
di una nave di monitoraggio e osservazione nel Mediterraneo e hanno
deciso di impegnarsi fin da subito, per essere anche loro, in altro
modo, a bordo della Mare Jonio. Così, in occasione della notte
bianca dei L.E.S. (Licei Economico-sociali), il 26 ottobre 2018, gli
studenti hanno organizzato un banchetto in cui hanno venduto
magliettine e dato informazioni su Mediterranea, usando il motto “Il
nostro carburante sei tu”.
La reazione positiva ed entusiasta degli alunni a questa esperienza
ha spinto alcuni insegnanti a scrivere un progetto che avrebbe
permesso agli studenti di approfondire il tema dei diritti umani di
fronte alla sfida delle migrazioni lungo le rotte del Mediterraneo.
La prima tappa di questo percorso formativo è stato quello di
conoscere alcune delle tante realtà che si occupano di accoglienza e
integrazione all’interno del quartiere in cui è inserita la nostra
scuola. Il 13 dicembre 2019, abbiamo così incontrato al centro Santa
Chiara: l’impresa sociale Moltivolti, gli attivisti del circolo Arci
Porco Rosso, i soci di SOS Ballarò, i mediatori del CAS San
Francesco e nuovamente l’equipaggio della nave Mare Jonio.
La seconda tappa del progetto è stato il convegno dal titolo Il
Mediterraneo come frontiera per i diritti umani. L’idea era quella
di discutere con degli esperti su come il Mediterraneo sia stato
trasformato in un mare frontiera in cui i diritti umani e lo stesso
senso di umanità sono messi a dura prova.
L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha, infatti,
segnalato un significativo aumento del tasso di mortalità malgrado
una riduzione significativa rispetto agli anni passati del numero di
arrivi sulle coste europee. I dati possono inquadrare meglio la
questione. Circa 60.000 persone hanno attraversato il Mediterraneo
nel 2018, la metà rispetto allo stesso periodo nel 2017. Un flusso
più che sopportabile per un’area geopolitica di 512 milioni di
abitanti come l’Europa. Tuttavia, ogni 31 persone che hanno tentato
la traversata nei mesi di giugno e luglio, una risulta morta o
dispersa, rispetto a 1 su 49 nel corso del 2017. L’assenza di
osservatori non governativi lungo queste rotte ha, senza dubbio,
contribuito ad aumentare il tasso di mortalità e ad occultarne la
drammatica consistenza.
L’Europa, quindi, più che essere minacciata dal peso delle
migrazioni, sembra essere incapace di gestirle. Si costruiscono muri
e si demoliscono esperienze d’integrazione. Per questo, le opinioni
pubbliche europee sono sempre più inclini a seguire quanti vedono
nel fenomeno della migrazione una minaccia. Questo sentimento di
pericolo, per quanto infondato, è ormai radicato e diffuso e
condiziona le scelte dei governi in direzione di politiche che
tendono progressivamente a restringere gli spazi di accoglienza e
integrazione. Il risultato inevitabilmente è, da un lato l’aumento
dei fenomeni di marginalizzazione e .del senso di insicurezza, e
dall’altro un attacco senza precedenti ai diritti umani. Le stesse
idee di frontiera, Stato nazione, Unione Europea sono riconsiderati
e ripensati sotto nuove luci.
Questi temi sono stati trattati da: Clelia Bartoli, dell’università
di Palermo, che ha parlato delle ragioni delle migrazioni mondiali;
Alessandra Sciurba che ha raccontato cosa succede nel Mediterraneo e
spiegato quale è il senso della piattaforma Mediterranea; Cristina
Alga che ha fatto conoscere l’iniziativa promossa da Refugge Welcome
per permette a diverse famiglie di ospitare rifugiati nella propria
casa; Manoela Patti, dell’Università di Palermo, che ha ricostruito
la storia recente dell’immigrazione in Italia; Giorgia Mirto,
dell’Università di Bologna, che ha, infine, illustrato la sua
ricerca sulle sepolture dei migranti morti in mare.
Il convegno è stato animato anche da un intermezzo musicale di Cris
Obhei, un ragazzo africano che studia al Conservatorio “Alessandro
Scarlatti” di Palermo. Le sue canzoni e il suo sorriso hanno
stregato l’intera sala teatro. Cris ha salutato tutti dicendo: “in
questa vita non possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole
cose con grande amore”.
L’I.M. “Regina Margherita”, con questo convegno, ha partecipato alla
staffetta educativa contro il razzismo, lanciata da una rete di
scuole di cui fa parte anche la nostra, e che, da questo mese di
febbraio, sta animando le scuole di Palermo e provincia.
Il vivo interesse per questi temi manifestato dagli studenti ci
spinge a continuare con entusiasmo questo progetto. Le successive
tappe saranno un’escursione alla riserva dello Zingrao, dove avremo
modo di riflettere difronte al mare su come il Mediterraneo sia il
nostro imprescindibile orizzonte e un concerto, in cui gli studenti
del nostro liceo musicale e l’orchestra interculturale del
Conservatorio di Palermo “Alessandro Scarlatti” useranno la musica
come linguaggio comune che permette di superare qualsiasi barriera.