Viola Carmicio 3E
Perchè
pensiamo che un uomo con atteggiamenti femminili sia gay?
COSA SI INTENDE PER “ATTEGGIAMENTI
FEMMINILI”?
Per atteggiamenti femminili intendiamo tutti i caratteri e le
movenze stereotipicamente legate al genere femminile come, ad
esempio, l’essere sensibili, amare la moda, la danza o i film
d’amore.
infatti, se pensassimo alle caratteristiche sopra elencate
immagineremmo una donna (ma, se steste pensando ad un uomo, vuol
dire che sareste a pochi passi da un pensiero di parità di genere
corretto).
A causa di questo scorretto punto di vista su ciò che concerne
l’essere uomo e l’essere donna, spesso ci capita di assistere
all’utilizzo scorretto della parola “gay”, che viene usata per
definire dispregiativamente tale un uomo che mette in atto
atteggiamenti stereotipicamente femminili.
Allora, la domanda sorge spontanea: perchè nell’immaginario
collettivo si crede che un uomo “femminile” debba essere disprezzato
utilizzando i termini “gay” o “femminuccia” come insulti?
Per spiegarlo vi è un’intera appendice del femminismo (cioè la
posizione o l’atteggiamento di chi sostiene la parità politica,
sociale ed economica tra i sessi, font. wikipedia) denominata
machismo.
COS’E’ IL MACHISMO E COME INFLUENZA LA
SOCIETA’ ODIERNA?
Il machismo è una molto poco chiaccherata violenza di genere che
colpisce tanto gli uomini direttamente quanto le donne
indirettamente.
Essa consiste nell’aspettativa generale di come “dovrebbe essere” un
uomo e si riferisce a canoni molto rigidi esistenti da secoli:
l’uomo deve portare la pagnotta a casa, l’uomo deve essere severo,
forte, indossare abiti scuri, essere attratto dalle donne, essere
sempre più intelligente di loro, l’uomo deve aiutare la donna in
tutto e per tutto (come se le donne fossero ancora la famosa costola
di adamo) e non deve mai mostrare sentimenti che non siano la rabbia
e l’ilarità.
Ciò che ne deriva è che gli uomini si sentono costretti
inconsciamente a soddisfare questa richiesta della società e che le
donne, nel mettere in atto i loro atteggiamenti “femminili”, siano
di conseguenza considerate inferiori.
ALLORA PERCHE’ NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO
UN UOMO “FEMMINILE” E’ GAY?
Legandoci al concetto stereotipato di atteggiamento femminile, molto
probabilmente si crede che un uomo che si comporta in modo
“non-convenzionalmente” maschile sia gay, proprio perchè l’essere
attratto da un uomo è considerato un atteggiamento poco mascolino e
quindi l’essere gay viene utilizzato come insulto per definire un
uomo meno uomo degli altri che invece si uniformano ai canoni di
mascolinità.
E, VICEVERSA, PERCHE’ GLI OMOSESSUALI SONO
SPESSO RITRATTI IN MODO DA SEMBRARE FEMMINILI?
Effettivamente è una domanda che mi sono posta anch’io: perchè gli
omosessuali sono, sempre più, coloro che alimentano gli stereotipi
che li circondano?
Inizialmente credevo che fosse una caratteristica a sua volta
imposta dalla società, ovvero, dato che si crede che un uomo per
essere gay debba essere “meno uomo” (sempre per l’ideale
stereotipato di uomo macho) credevo che fosse la comunità
omosessuale in sè a mettere in atto atteggiamenti che nulla hanno a
che vedere con la loro identità di genere ma, quanto più, col loro
orientamento sessuale.
Ad oggi, invece, vi posso dire con certezza che gli uomini
omosessuali (non tutti) sono più sensibili, amanti della moda, della
danza e sostenitori del femminismo (ovvero della parità di genere)
della maggior parte degli uomini eterosessuali perchè sono stati
capaci di superare le barriere che dividono gli atteggiamenti
tipicamente femminili e quelli tipicamente maschili essendo stati,
per loro stessa natura, definiti femminuccie dagli altri uomini e,
purtroppo, anche dalle donne, a causa del loro orientamento
sessuale.
QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA ORIENTAMENTO
SESSUALE E IDENTITA’ DI GENERE?
Ciò che nel 2018 causa tanta confusione tra questi due termini,
soprattutto tra i giovani, sta ironicamente nella mancanza di
informazioni a riguardo; ad esempio, parlando di omosessualità si fa
spesso confusione tra orientamento sessuale e di genere credendo, ad
esempio, che un uomo omosessuale, in quanto tale, stia cercando di
essere o di diventare una donna (e viceversa per l’altro genere
binario); fin troppo spesso mi è capitato di assistere a scene i cui
dialoghi erano del genere in cui un ragazzo parlando con un suo
amico se ne uscisse con “Ma sei gay?” E l’altro rispondesse “No, io
maschio sono!”
Ecco, se vi siete riconosciuti a dire una frase del genere almeno
una volta nella vostra vita è probabile che abbiate fatto confusione
tra orientamento sessuale e identità di genere.
Quando ci si riferisce al termine “orientamento sessuale” si parla
dell’attrazione sessuale o romantica che ognuno di noi prova verso
uno o più sessi. L’orientamento sessuale non è da definirsi una
scelta, che quindi può essere cambiata da agenti esterni, ma quanto
più una caratteristica intrinseca della persona.
L’identità di genere, invece, si riferisce alla percezione e alla
consapevolezza che la persona ha di sé come individuo maschile,
femminile o ambivalente, ovvero come persona che non si identifica
necessariamente né con il genere femminile né maschile.
COSA POSSO FARE PER AIUTARE GLI UOMINI AD
USCIRE DAGLI STEREOTIPI CHE LI CIRCONDANO?
Come già detto, sono entrambi i generi binari a soffrire il peso del
machismo, infatti sia le donne che gli uomini possono contribuire a
far cadere i muri che li separano.
Piccoli, ma grandi, passi che possiamo fare quotidianamente, e che
io stessa mi sto impegnando a fare da oggi in poi, per sostenerci
tutti verso la parità partono dalle cose che a noi potrebbero
sembrare più stupide e prive di significato:
1-Fare battute che non ridicolizzano la mascolinità di un uomo messo
a confronto con come “dovrebbe essere”.
2- Sorprenderci sempre meno di uomini che non si identificano nello
stereotipo di uomo e viceversa giudicare sempre meno donne che non
aderiscono allo stereotipo di donna.
3- Supportare sempre un amico che si mostra sensibile a noi
trattandolo come tratteremmo una donna.
E, come disse una grande donna, “La cultura non fa le persone, le
persone fanno la cultura.”