Elisa Campanella III E
La
mafia è sempre stata qualcosa di negativo per il mondo, è sempre
stata una macchia per la società che da piccola può allargarsi
sempre di più, tanto da ricoprire tutto il mondo.
Le organizzazioni
mafiose hanno tutte un unico scopo. Vogliono ottenere un alto
profitto economico e tanto potere e rispetto attraverso atti
criminali che danneggiano il mondo e le persone.
Con attività
criminali intendiamo spaccio di droga,di armi,omicidi,richieste del
pizzo,cioè di una somma di denaro chiesta ai commercianti in cambio
di una "protezione",e tante altre terribili azioni basate solo sul
fare del male alla popolazione in cambio del loro "bene".
Fortunatamente sono tante le persone che hanno cercato e cercano di
combatterla ,anche a rischio della propria vita.
Anche la scuola cerca di sensibilizzare noi giovani organizzando
attività finalizzate a renderci partecipi di questo impegno e,
spesso, è proprio la scuola a farci
conoscere le storie di vita di queste persone che possiamo
definire anche eroi.
Quest'anno, infatti, la scuola ci ha dato
l'opportunità di seguire un percorso dedicato a Padre Pino
Puglisi,uomo che ha dedicato la sua vita ad aiutare e
recuperare tantissimi minori del quartiere Brancaccio di Palermo; il
suo scopo era quello di
allontanarli da questo stile di vita di strada.
Tale progetto
prevedeva la visita di molti carceri minorili per fare conoscere
queste storie anche ai detenuti,in modo da dare loro nuovi
insegnamenti.
Sono venute tantissime persone che hanno testimoniato
il proprio affetto alle vittime di mafia ed ai loro parenti e amici.
E' difficile
sopravvivere quando qualcuno che ami viene ucciso. E' come perdere
un pezzo di vita in modo del tutto ingiustificato e pertanto i
familiari delle vittime potrebbero essere definite anche tali, in
quanto viene rubata loro una parte di sè stessi. Ma la cosa più brutta è
il pensiero di aver perso qualcuno di tanto caro,qualcuno che è
sempre stato presente nella propria vita quotidiana, in una maniera
così terribile, pensare di non aver potuto fare niente per
salvarlo, perderlo da un momento all'altro.
I testimoni che abbiamo avuto la possibilità di incontrare hanno
affermato di essere comunque orgogliosi di loro, del loro coraggio e
determinazione.
E' stato molto forte l'intervento della moglie di
Francesco Vecchio,anche lui vittima di mafia. Lei,con la sua voce
delicata che esprimeva rammarico ma anche un pizzico di rabbia,cerca
ancora oggi di fare giustizia al caro marito.
Attraverso le sue parole
esprime molto dispiacere nell'impossibilità di fargli conoscere i
piccoli nipoti e si rammarica molto del fatto che lui non potrà vederli crescere ma afferma
anche di aver perdonato chi lo ha ucciso. Dopo il dolore subito,
questa signora ha cercato di trasformare la
rabbia in amore continuando, comunque, a cercare delle spiegazioni.
Tutti noi nel nostro piccolo spesso assumiamo atteggiamenti
"mafiosi" senza neanche rendercene conto. Infatti ciò che accomunava
le varie testimonianze di familiari e amici è l'invito rivolto
sopratutto a noi giovani, che rappresentiamo il futuro della
società, a non correre dietro falsi ideali,a non scendere a
compromessi e anche nei nostri gesti quotidiani imparare a
denunciare le piccole ingiustizie difendendo i più deboli.
A
questa capacità fa
riferimento l'effetto farfalla,usato in matematica e in
fisica; questo effetto evidenzia che una piccola variazione della
condizione iniziale provoca grandi variazioni nel comportamento a
lungo termine di un sistema.
Questo si verifica anche nel mondo della
mafia;infatti,anche un solo atteggiamento mafioso provoca
conseguenze negative al benessere collettivo dell'umanità.
Ma è vero anche il contrario e cioè che l'impegno contro la
criminalità agito da alcuni uomini e donne che hanno lasciato la
propria testimonianza anche col sacrificio della loro vita, può
diventare l'impegno di tutti noi!