Platone: vivere nella bellezza

Wu Cristina 3LX

Ti sei mai rivolto alla ricerca della Verità e della Bellezza?
Ti sei mai chiesto cos’è la Realtà? E cos’è il Bene?
Prima di tutto ho posto queste domande ai miei genitori: la mamma dice che la Bellezza è avere una meravigliosa famiglia, secondo il papà la Bellezza è essere sempre felici. Ma nessuno dei due ha detto di cercare la Verità, nessuno dei due si è chiesto cos’è la Realtà e cos’è il Bene. Per questo motivo sentono adesso una mancanza per non aver potuto conoscere la Bellezza, la Realtà e il Bene del mondo, perché si sono “chiusi” in un piccolo “spazio”, impegnandosi sempre a lavorare solo per farci vivere una vita migliore.
Dopo aver ricevuto le risposte da parte di miei genitori, mi sono sentita un po’ in colpa, a causa nostra (io e le mie sorelle), i miei genitori si sono sempre impegnati sul loro lavoro, senza aver ben approfittato della loro vita. Allora ho suggerito loro di non concentrarsi sempre sul lavoro, di rilassarsi un po’, e nel frattempo porsi sempre le domande su cosa sono la Realtà e il Bene e di cominciarsie la ricerca spinti dai desideri che stanno nascosti al loro interno.
Oltre i miei genitori ho intervistato anche altri conoscenti, e le loro risposte variano: alcuni dicono che la Bellezza è dare sempre una mano a chi ne è bisogno (questo è anche per me una Bellezza del mondo), altri dicono che la Bellezza è vivere in un’epoca di pace, essendo fortunati di non soffrire la fame e il tormento della guerra.
Quasi tutti sono riusciti a rispondere su che cos’è la Bellezza secondo il loro parere, ma nessuno arriva a dare una sua opinione su che cos’è la realtà e che cos’è il Bene, e non sono mai mossi dalla ricerca della Verità. Allora ho proposto di porsi sempre queste domande poiché la ricerca della Verità è essenziale per la nostra vita. Mi sono accorta che si limitano a vivere nel mondo sensibile, il loro desiderio (ricchezza, successo...). Ma questo non è ciò a cui la loro anima aspira, è solo il loro corpo che comanda e trascina l’anima, direbbe Platone e in tal modo essa è soffocata in quanto guidata dal corpo, che per sua natura aspira solo alle cose materiali. È la ricerca della Verità che ci permette di capire cos’è la realtà e ci porta ad un’elevazione della nostra interiorità, ed è solo quando riusciamo a capire cos’è la realtà che ci sentiamo veramente felici.
Dopo una serie di interviste rivolte alle persone vicine a me, finalmente mi sono rivolta a me stessa. Secondo me ogni cosa che ci sta intorno possiede una sua Bellezza, è solo che a volte non ci accorgiamo, ci limitiamo a guardare le cose superficialmente, senza conoscerle approfonditamente.
La Bellezza è l’unica tra le Idee platoniche che possiamo percepire attraverso gli occhi, ad è appunto grazie a questo suo aspetto che possiamo capire che la sua ricerca è essenziale.
La Bellezza è collegata all’Eros, il desiderio che spinge l’ascesa dell’uomo verso la verità. L’Eros è proprio il desiderio di bellezza, di sapienza, ed è suddivisa in diversi gradi: partiamo dall’amore fisico, all’amore per la giustizia, per la conoscenza e infine per l’assoluto, l’essenza del bello e del bene. Esiste un termine “kalokagathia” che sta per il bene e il bello. Ciò che è bello è buono e ciò che è buono è inevitabilmente bello. Dunque conoscere la Bellezza e ricercare il bene sono un “lavoro” indispensabile per la nostra vita.
Amo osservare l’alba e il tramonto, anche se a guardarli sono sul balcone di casa, in una visione ristretta, ma sentendo di mattina il canto degli uccelli e di sera il rumore dell’automobile che passa, mi sento parte di un mondo meraviglioso. Ed io sono inserita in questa immagine e sento il trascorrere del tempo.
Anche senza osservare il sorgere e il calare del sole, ogni mattina udendo sempre il canto degli uccelli prima della mia sveglia, e di sera l’oscurarsi della mia camera a causa dell’assenza della luce naturale, e poi al posto del sole sorge la luna.
Amo osservare anche il cielo notturno, le diverse forme della luna che assume ogni sera, le stelle che brillano accanto a essa pur se sono poche, in tal modo ho assistito all’inizio e alla fine di una giornata, e sono inserita nel tempo e nello spazio.
La notte è sempre per me un momento di riflessione: prima di tutto faccio un riepilogo su tutto ciò che ho fatto durante la giornata e lo valuto, se ho compiuto qualcosa di significativo o qualcosa che potevo fare meglio, di seguito mi domando che cosa è la realtà. Ho sempre riflettuto su questa domanda perché mi sembra un po’ straordinario questo mondo, ho sempre dubitato sull'esistenza del mondo che viviamo, dell’universo di cui facciamo parte.
Mi sembra strano, ma non riesco a spiegare a parole questa stranezza.
Ho sempre chiesto se nell’universo, oltre a noi esseri umani della Terra, ci sono altri viventi. Se l’universo è tanto grande, perché è proprio la Terra il pianeta adatto per la sopravvivenza di noi esseri umani? Se l’universo è così grande, non sarebbe troppo solitario avere solo l’esistenza dei viventi della Terra? E che cosa c’è oltre l’universo, un altro universo parallelo o un altro universo totalmente diverso? (le mie domande sono infinite e ce ne sono molte che non riesco ad esprimere a parole...)
Tutti questi sono una parte dei miei dubbi sull’esistenza dell’universo, se ci sono domande è ovvio che ci sia anche il desiderio di sapere.
Sì, fin da quando ho posto queste domande a me stessa, ho un grande desiderio di esplorare il mondo e l’universo.
C’è sempre una forza in me che mi spinge a mettermi alla ricerca per colmare il mio desiderio, ma nello stesso tempo c’è una forza che si contrappone al mio desiderio di conoscere, essa mi trattiene tanto da vincere il mio desiderio, mi ostacola e non riesco a combatterla.
Non riesco a spiegare, o meglio, a capire cos’è questa forza che mi impedisce la ricerca della realtà. Come dire, mi sento un naufrago al centro di un oceano senza limite, qui ho visto il sorgere del sole, la sua scomparsa sotto l’orizzonte, ho contemplato la notte stellata, ho assistito al cielo tempestoso, ma la superficie dell’oceano non presenta nessuna agitazione, la mia barca non mostra nessuna instabilità. Desidero vedere il mondo oltre il mare, ma sento confortevole in questa condizione, qui è la mia zona di comfort. Nella mia interiorità è presente questa contraddizione, da una parte desidero sapere, voglio raggiungere la Verità, dall’altra c’è una forza che mi ostacola.
Ecco, forse finalmente ho capito qual è questa forza, è il mio corpo, come i miei interlocutori della mia intervista, ho lasciato la mia anima trascinata dal mio corpo, che l’ha prevaricata tanto da impedirmi di mettermi in atto nella ricerca.
Platone ci ha detto di avere cura sempre della nostra anima.
La filosofia è appunto quella disciplina in grado di “curare” non solo la nostra parte fisica, ma anche la nostra parte spirituale.
È proprio il compito dell’anima di guidare il nostro corpo, ma se accade il contrario la nostra anima verrà soffocata dall’ignoranza, ecco perché ogni notte mi chiedo sempre le “stesse” domande, è appunto per il motivo che non sono mai riuscito a soddisfare i miei dubbi, sono sempre nella stessa posizione senza nemmeno avanzare di un passo.
Dopo aver ben capito i miei “errori”, provo una sofferenza inesprimibile, addirittura i miei occhi sono pieni di lacrime, forse è proprio la mia anima che piange poiché finalmente ho capito che ho sempre vissuto in uno stato di “tormento”.
In realtà, come dice Platone, ognuno di noi ha già conosciuto la verità, ed ora viviamo in costante nostalgia poiché abbiamo “perso” ciò che abbiamo già posseduto, ovvero la verità che abbiamo già conosciuto e vissuto quando eravamo anime.
Ora siamo discesi sulla terra, ma ognuno di noi sente in sé il bisogno di mettersi in ricerca, pur siamo esseri finiti in questo momento, pur siamo esseri imperfetti, aspiriamo all’assoluto e alla perfezione.
Su questo fatto ho un esempio molto concreto: una volta, per rilassarmi un poco, ho deciso di ascoltare una musica a caso, una musica che non conosco e non ho mai sentito cantare da altri.
Mi sono sdraiata sulla sedia e ho chiuso i miei occhi. La musica è molta bella, essa scorre e ad un tratto mi viene una sensazione, di averla sentita da qualche parte, ho addirittura il verso sulla punta della lingua.
È proprio come la verità che abbiamo già conosciuto ma a causa della nostra memoria celata, siamo costretti a cercare di raggiungere un’altra volta la realtà.
Dunque i miei “interlocutori” si sono sbagliati a dire che non hanno mai conosciuto la verità e non hanno mai sentito il bisogno di una ricerca.
In realtà i desideri sono nascosti dalla materia a cui aspirano, ma basta rivelare il “coperchio”, capire qual è il loro vero desiderio che li porterà alla vera felicità.
Ma come si raggiunge questa verità? Platone ci ha insegnato a distaccarci da ciò che lega la nostra mente alle cose terrene e ci ha indicato la filosofia come la miglior strada da percorrere per la ricerca della verità. La filosofia è proprio quella disciplina che porta all’elevazione della conoscenza e della nostra interiorità. Il compito nostro è di superare la doxa e raggiungere il più alto livello della conoscenza, ovvero la noesis. Una volta raggiunti a questo livello, saremo molto vicini alla verità, potremo raggiungerla infatti attraverso l’intuito.

La via della filosofia ci consente di vedere le ombre di un mondo splendido e la via della bellezza ci conduce in ascesi verso esso. (Platone).

Una volta intrapresa la via della filosofia, l’uomo riuscirà a raggiungere la verità e se tutta l’umanità si mette in atto, allora siamo capaci di realizzare lo stato ideale di Platone dove ognuno diventa ciò che veramente è e in tal modo agisce per il bene di tutti.
Non lasciare la nostra anima nell’”oscurità”, essa ha bisogno della “luce”, e prima o poi riusciremo a raggiungere ciò che veramente desideriamo.

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Editoriale

POESIA
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LA DIVERSITÀ: QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA Viviana Realmonte IIF

Agenda 2030 Giulia Sinagra, 3D LES, Stefania Cocchiara, Daniela Oddo, Marco Antonio Giglio Gargano 3LX, Giovanni Palumbo, Gabriele Calabrò, Diego Marino, IVD, Marta Cucchiara, IV D, Caccamo Fabiana, Di Maria Anita, ID, Puccio Rosa Napoli e Arianna Barone di Dario Gucciardi ID, Silvia De Simone 4D, Schiazzano Sofia VD, Anania Andrea Garofalo Fabrizio 1D, CINA' DARIA 3 D LES, Chiara Valenza​ Carlo Mattina 

Il lungo percorso dei diritti umani Ficano Angela Giorgia, 5^J

Parità di genere Martina Adamo 2 D

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La violenza contro le donne Angelo Calabrò, Carlo Mattina, Chiara Valenza, Daria Cina’ Elena Bonetti 3D

LIBERE DI ESSERE. Storie di donne vittime ancora oggi di violenze e di altre che combattono contro tutti.
Realizzato da: Gabriele Antibo, Alice Costanzo, Giulia Di Piazza, Andrea Lo Mascolo, Antonio Lucia, Giuseppe Vassallo, classe 3D LES

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LE VIOLENZE MORALI e il BULLISMO
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