La Scuola riparte a settembre
Dopo mesi di chiusura le scuole riaprono in tutti gli Stati colpiti dalla pandemia
Settembre 2020: la scuola riparte

Alessia Mazzoli V Z

computerA settembre la scuola vuole riaprire ma con l’inizio dell’anno scolastico, sono ancora molte le incertezze: mancano 85 mila insegnanti e 21 mila collaboratori, affinché la distanza di sicurezza, secondo l’Oms, pari a 1,8 m, venga rispettata, gli spazi, al momento esigui, dovrebbero essere rivisitati e la scuola necessiterebbe di 2.4 milioni di banchi da reperire entro meno di un mese. Per riaprire in sicurezza, le scuole devono dotarsi di mascherine per evitare la diffusione del Coronavirus tra gli alunni e i docenti, indipendentemente dalla fascia di età. Ciò, certamente, non è facile per i bambini più piccoli che dovrebbero portare la mascherina per molte ore, evitare i contatti, cosa poco praticabile negli spazi alquanto angusti attualmente disponibili. Tutto questo, poi, comporta, per i presidi, un duro lavoro di riorganizzazione di spazi, di orari, di lezioni e di personale.
Ad ogni modo, la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è fermamente convinta che “le lezioni dell’anno scolastico 2020\2021, nell’intero territorio nazionale, possono avere inizio dal 14 settembre, per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di Istruzione.
Ogni regione, ovviamente, sarà libera di decidere il proprio calendario scolastico, purché vengano rispettati i duecento giorni di lezioni, secondo quanto previsto nel DL numero 59 del 2004.
Sono previste attività d’integrazione e di recupero delle conoscenze per quegli alunni che nell'anno scolastico 2019/2020, pur promossi per effetto dell’ordinanza ministeriale numero 11 del 16 maggio 2020, non le avessero raggiunte; tali attività si terranno a partire dal primo settembre 2020.

In altri paesi del mondo come Austria, Danimarca e Germania, i governi, all’inizio di maggio avevano già riaperto le scuole, facendo continuare il processo formativo dei propri studenti in presenza.
Per la Spagna, invece, la Ministra dell’educazione e formazione professionale, Isabel Celaà, ha assicurato che le scuole saranno aperte a settembre, ”è un obiettivo irrinunciabile”, ha dichiarato. Nel caso in cui si ritenga necessario dover privilegiare qualcuno per le circostanze dettate dalla pandemia, saranno gli studenti delle elementari e asilo coloro che continueranno a seguire il corso formativo in presenza.
Per quanto concerne le decisioni del governo francese, gli alunni dall’asilo al liceo continueranno il loro percorso scolastico a partire dal primo settembre, mentre il rientro dei professori è previsto per il lunedì 31 agosto. Nel caso di ripresa dell’epidemia, il Ministero ha anticipato che “se ci fosse un’accelerazione durante il mese di agosto, saremo costretti a rimandare il rientro delle classi”. E il Presidente Emmanuel Macron ha aggiunto che ”se faremo bene le cose, avremo un rientro scolastico un po’ diverso, e ancora più esigente per rimediare al ritardo dei mesi passati”.
Il Ministero dell’Educazione nazionale francese prende in considerazione un’eventuale ripresa dell’epidemia e quindi un necessario adeguamento a un tipo d’insegnamento differente. Infatti, la circolare emanata il 10 luglio, suggerisce che: “in caso la situazione sanitaria esigesse delle misure più rigide, dovute ad una circolazione attiva del virus su tutta o una parte del territorio nazionale, un piano di continuità pedagogica sarà messo in atto per assicurare la didattica a distanza”. Il Ministero francese ha elaborato, inoltre, un piano che comprende un protocollo sanitario dettagliato e le modalità principali da mettere in atto per attivare le classi virtuali di “Ma classe à la maison” e del Cned .
Nel Regno Unito è stata condotta una forte politica volta a far ripartire l’economia del paese prostrata da tre lunghi mesi d’isolamento. Però, anche se i pub inglesi, fondamentali dal punto di vista economico e sociale per i britannici, sono stati riaperti a luglio, gli esperti stanno valutando una loro possibile chiusura se il Governo dovesse prevedere di riaprire le scuole di tutti i livelli. Quindi, il popolo inglese, che segue ancora le proprie tradizioni di vita notturna all’interno di pub affollatissimi, dovrà prepararsi ad abbandonare le tradizioni, ormai non praticabili per l’insorgenza del virus.
Il professore di malattie infettive presso la “London school of hygiene and tropical medicine” e direttore del “Center for the mathematical modeling of infectious diseases”  Graham Medley, ha dichiarato alla BBC che riaprire le scuole avrebbe “ricongiunto molte famiglie. Crediamo veramente che i pub siano più importanti delle scuole?”
Anche il Primo Ministro britannico, Boris Johnson, ha assicurato che la precedenza sarà conferita alle scuole. Mentre visitava una classe londinese, completamente vuota, ha infatti dichiarato che le scuole in Inghilterra saranno aperte definitivamente a settembre poiché quest’azione è un “dovere morale” e, anche se il virus dovesse risorgere, “l’ultima cosa che vogliamo fare è chiudere le scuole”. La volontà espressa dal primo ministro Johnson, però, ha generato delle accese discussioni e critiche da parte di alcuni insegnanti e governi locali. Questi ultimi si ritrovano di fronte a delle indicazioni un po’ ambigue e vaghe su come gestire gli studenti affetti dal Covid 19 e ad un governo, che, a parere loro, non possiede una politica adeguata ad affrontare l’emergenza.
In più, la campagna scolastica condotta dal ministro inglese, secondo alcuni, rende evidente che il governo ha priorità ben diverse come quelle di mantenere aperti i ristoranti, incoraggiando la popolazione con sconti e promozioni sulle cene.
Mentre la preoccupazione dei genitori che i propri figli vengano contagiati aumenta, il Ministro dell’educazione, Gavin Williamson, rassicura affermando che non ci sono ancora evidenze che indichino che il virus possa essere diffuso facilmente nelle classi. Williamson si riferisce ad uno studio del governo basato su 20.000 studenti, studentesse, professori e professoresse in 100 scuole durante la sessione estiva. E aggiunge: “siamo sempre stati e continueremo ad essere guidati dai migliori pareri scientifici e medici”.  Le recenti scoperte, dovrebbero almeno contribuire a “dare maggiore fiducia ai genitori nel ritorno dei propri figli a scuola”.
Secondo un recente studio condotto nella Corea del Sud, i bambini, con meno probabilità rispetto agli adulti, trasmettono il virus. Questo spiega perché le scuole primarie, in Paesi che hanno rafforzato l’uso delle mascherine e il distanziamento sociale, non hanno avuto dei focolai, mentre le scuole secondarie, in paesi come l’Australia o Israele, hanno avuto un aumento dei contagi. Ma anche se i bambini hanno sintomi molto leggeri e certamente non soffrono tanto quanto gli adulti, dai 10 anni sono diffusori del virus. Il professore David King, riportando un nuovo studio condotto da Neil Ferguson (un promettente epistemologo presso il college imperiale di Londra), sostiene che riaprire le scuole farà aumentare la riproduzione del virus e molti si chiedono come farà il governo a far fronte alle sfavorevoli condizioni che potrebbero originarsi dopo la riapertura completa delle scuole.
“La domanda è, se aprite le scuole, per quanto tempo potete mantenerle aperte? Se si riscontra la diffusione del virus, chiudete tutta la scuola? Chiudete una sola classe?”, così pone il problema la Direttrice del programma di sanità globale dell’università di Edimburgo, Devi Sridhar. Dunque, secondo la professoressa Sridhar, l’unico modo di mantenere le scuole aperte è considerare la chiusura di tutto ciò che riguarda le attività notturne, centro degli assembramenti. “Il mio messaggio è, dovete decidere, quale parte dell’economia dovete sacrificare? A qualcosa si deve rinunciare”, conclude la Sridhar.
Ad ogni modo, nonostante le polemiche e i pareri discordanti, la decisione sembra ormai presa: le scuole riapriranno, seppur in emergenza, perché riportare gli studenti in classe rappresenta una priorità e un segno di speranza per tutti i Paesi colpiti dalla pandemia.










































































































































































































































































































































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Editoriale

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Liricamente in DAD. Il distanziamento fisico e l’unità esistenziale in tempi di pandemia. A cura di Maria Patrizia Allotta, Rosaria Cascio, Tommaso Romano


PROGETTO POLITEIA
La partecipazione civile come essenza della democrazia FEDERICA CHIAPPARA, FEDERICA MARCHESE, VZ

DIRITTI E COSTITUZIONE ALLA PROVA DEL COVID-19 Morena Ardito -Francesca Randisi - VZ

A 18 anni potrò votareSara Grammauta V Z

Recovery fund: cos’è e perché se ne parla tanto? Federica Chiappara e Federica Marchese 5 Z

PENSIERI FILOSOFICI

I tempi che furono.Come disse il celebre filosofo Arthur Schopenhauer:"la gioia ci pervade in istanti contrari ad essa" - di Lucia Castelli 5Z

Vivere secondo la ricerca interiore di Laura Modica 3V

“Solo et pensoso” di Valentina Russo III D

Platone: vivere nella bellezza Wu Cristina 3LX

Quale senso e funzione possono avere oggi quelle scienze che che hanno per oggetto l'uomo. Marchese Claudia Agata 4J

Divina Commedia – Dante: Un visionario attuale Caterina Robu, 3V

Web 2.0 nuova frontiera del capitalismo globalizzato Diego Marino IV D

Cos'è la bellezza? Interviste e riflessioni filosofiche di Veronica Di Salvo IIIV

CITTADINANZA
LA DIVERSITÀ: QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA Viviana Realmonte IIF

Agenda 2030 Giulia Sinagra, 3D LES, Stefania Cocchiara, Daniela Oddo, Marco Antonio Giglio Gargano 3LX, Giovanni Palumbo, Gabriele Calabrò, Diego Marino, IVD, Marta Cucchiara, IV D, Caccamo Fabiana, Di Maria Anita, ID, Puccio Rosa Napoli e Arianna Barone di Dario Gucciardi ID, Silvia De Simone 4D, Schiazzano Sofia VD, Anania Andrea Garofalo Fabrizio 1D, CINA' DARIA 3 D LES, Chiara Valenza​ Carlo Mattina 

Il lungo percorso dei diritti umani Ficano Angela Giorgia, 5^J

Parità di genere Martina Adamo 2 D

Violenza sulle donne Oliveri Alessia II F

La violenza contro le donne Angelo Calabrò, Carlo Mattina, Chiara Valenza, Daria Cina’ Elena Bonetti 3D

LIBERE DI ESSERE. Storie di donne vittime ancora oggi di violenze e di altre che combattono contro tutti.
Realizzato da: Gabriele Antibo, Alice Costanzo, Giulia Di Piazza, Andrea Lo Mascolo, Antonio Lucia, Giuseppe Vassallo, classe 3D LES

IL BULLISMO DIETRO L’ANGOLO
Federica Federico 1°F

LE VIOLENZE MORALI e il BULLISMO
FEDERICA CASTROGIOVANNI, MARTA NAPOLI, CHIARA SCHILLACI, ALESSIA LA ROSA, FRANCESCA BOTTARI classe IIE
MEMORIA E IMPEGNO

C’era una volta la mafia ( e purtroppo ancora c’è) Giada Randazzo,Sinagra Giulia  Russo Valentina e Di vita Giuliana III D

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Lavori in power point di:
IV D: Emanuela Di Mariano, Giovanni Palumbo, Valenti Virginia, Gabriele Calabrò, Marino, Sinagra, Sardisco, 3D: Angelo Calabrò

Campi di sterminio Rosa Napoli e Maria Puccio 4 D LES

INCONTRO CON LA FONDAZIONE ANTIUSURA SANTI MAMILIANO E ROSALIA Francesco Orsini; Davide Sardina; Francesco Marchese Simona Pillitteri Andrea Testai Elda Vetrano Marta Pisciotta 3^N

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CULTURA E AMENITA'
CULTURE A TAVOLA di Sara Fiorentino, III LX

INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Elena Bonetti III D

MKERS, DALLA CAMERETTA AL TETTO PIÙ ALTO DEL MONDO Luigi Di Vincenti, 2F

Italia sì Italia no. Il tranello del made in Italy Maria Puccio IV D

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COVID-19: VERITÀ O COMPLOTTO?
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La crisi degli artisti ai tempi del virus
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Settembre 2020: la scuola riparte
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Gli aspetti psicologici della pandemia
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Gli effetti negativi della pandemia
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Un anno di pandemia in Francia
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Mondo reale vs. mondo virtuale
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SITUACIÓN CORONAVIRUS EN ESPAÑA
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