Dal 17 al 19 Gennaio la polizia municipale ha tenuto un corso di
educazione stradale nel teatro della nostra scuola. Dopo i tre
incontri, abbiamo rivolto loro alcune domande e la Dott.ssa Rosa
Mazzamuto, insieme al collega Agostino Oddo, ci hanno risposto per
mail.
Li ringraziamo e pubblichiamo l'intervista.
Rispetto a 10 anni fa come è cambiato il traffico?
Si, decisamente la viabilità negli ultimi dieci anni, a Palermo, è
cambiata...e naturalmente in peggio.
Non abbiamo la cultura nell'utilizzo del mezzo pubblico, di
conseguenza il nostro comodismo ci porta ad utilizzare il mezzo
privato sempre, anche per brevi tratte.
Non escludo che anche i perenni lavori stradali incidono
negativamente alla viabilità, ma i lavori servono per la sicurezza e
l'ammodernamento delle desuete vie cittadine.
Come si comportano i giovani alla guida del ciclomotore e
come si dovrebbero
comportare ?
Con questa domanda mi tocchi il cuore, come sai sono un motociclista
sia di professione che per passione. Purtroppo i giovani non guidano
con coscienza, sono spesso distratti e confusi nei loro pensieri.
Quindi guidano a memoria, come se avessero i paraocchi, non vedono
oltre quello che vogliono vedere. Sono superficiali nel commettere
le infrazioni..........Tanto non mi succede nulla. Forse a te, ma
potresti fare davvero male agli altri.
Allora che fare. Basta soltanto essere concentrati, rispettare le
poche e semplici regole che il codice della strada ci impone e
massima prudenza sempre con il Casco omologato ben allacciato.
Quali sono le regole da seguire in prossimità di un
incidente ? In che modo
si può dare aiuto senza intralciare il vostro lavoro ?
Se si è coinvolti in un incidente stradale, oppure in presenza di
persone che accusano traumi o malori a seguito di incidente, ci si
può ritrovare in situazioni di abbisogno di un immediato intervento;
situazione nelle quali serve una seppur minima conoscenza di norme
di comportamento elementari in modo da tenere sotto controllo la
situazione in attesa dei soccorsi qualificati. In caso di incidente
stradale il legislatore con l'art. 189 del Codice della strada
sancisce che chiunque "in caso di incidente comunque ricollegabile
al suo comportamento ha l'obbligo di fermarsi e di prestare
l'assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito
danno alla persona".
Tuttavia ogni altra persona che transita sul luogo del fatto, pur
non avendo l'obbligo di fermarsi a prestare soccorso ai sensi del
succitato articolo, è tuttavia soggetto a prestare soccorso ai
feriti per non incorrere nell'omissione di soccorso prevista
dall’art. 593 del codice penale.
Comunque resta al personale sanitario la finalità del primo
soccorso, noi dobbiamo limitarci a quanto si è in grado di fare in
attesa del 118. Quindi prestare assistenza minima, ma efficace
piuttosto che improvvisare situazioni che rischiano di peggiorare la
situazione. Non farsi prendere da ansie o paure, ma rimanere calmi e
concentrati su quello che si può fare.
Le esperienze che vivete sulla strada,gli incidenti vi hanno
lasciato dei
segni?
Ogni incidente stradale ti lascia dei segni, anche il più banale.
Nel mio lavoro tutto fa esperienza e mi aiuta a crescere
professionalmente. Bisogna essere dei bravi psicologi per
incoraggiare chi è preso da semplice paura o panico. E bravi
intrattenitori con chi rischia la vita in attesa che i soccorsi
arrivino. Ti assicuro che nell'ultimo caso, ogni minuto di attesa è
un'eternità.
Come si diventa vigili urbani ? è un lavoro che riesce a
coincidere con la
vita privata soprattutto per le donne?
Si diventa Vigile Urbano attraverso un Pubblico Concorso indetto da
un'amministrazione Comunale.
Il vigile urbano è una figura professionale che ha varie funzioni,
tra cui quella di controllare le strade e che vengano rispettate le
norme sul traffico (multando qualsiasi individuo che possa
commettere infrazioni) ed organizzare lo scorrimento del traffico
nelle ore di punta o in vicinanze di luoghi affollati (come le
scuole, o gli stadi).
Si occupa, inoltre, di controllare se i negozi o i locali pubblici
possiedano la licenza di vendita e fornisce informazioni sulla
viabilità e sui luoghi di interesse turistico. Può anche intervenire
in caso di rapine collaborando con le altre forze dell’ordine.
La sua attività si svolge principalmente o all’interno di un ufficio
o all’aperto. Nei luoghi più popolati, il vigile urbano svolge con
più frequenza, anche dei compiti di prevenzione con la cittadinanza.
Le donne italiane conciliano gli impegni familiari e lavorativi con
sempre più difficoltà e spesso l’obbligo di prendersi cura dei
figli, di parenti non in salute, di disabili o dei genitori anziani
le costringe a rinunciare al posto di lavoro o alla carriera
professionale. Un altro motivo che impedisce di bilanciare vita
privata e lavorativa è la scarsa applicazione dell’orario flessibile
nel nostro Paese. In poche parole non è facile far coincidere il
binomio donna - lavoro, ma con non pochi sacrifici ci si riesce.
Cosa vi spinge ad andare nelle scuole a parlare del vostro
lavoro ?
Rispetto a 10 anni fa come è cambiato il traffico?
Queste le cifre: 207.000 incidenti , 3.998 morti e 276.000 feriti
per l’anno 2010. Non è un bollettino di guerra , ma sono i dati
relativi agli incidenti stradali nel nostro Paese . Con una media di
11 morti e 581 feriti al giorno , siamo purtroppo tra gli Stati
Europei con il più alto tasso di mortalità sulle strade . Ma com’è
possibile che vi siano tante vittime a causa di una delle azioni più
semplici e quotidiane, come quella di muoversi, spostarsi da un
posto all’altro per lavoro, studio, svago o qualsiasi necessità di
altro genere ? Ebbene , succede. Gli autoveicoli ci semplificano la
vita , ma vanno utilizzati con cura e prudenza estreme . Sappiamo
tutti ,ormai , delle “ stragi del sabato sera“ , quando i giovani ,
usciti da discoteche e locali, spesso sotto l’effetto di alcool o
sostanze stupefacenti, si mettono imprudentemente alla guida e
provocano incidenti gravissimi, con conseguenze spesso strazianti
per i propri cari. Ma non è soltanto in queste occasioni che si
finisce per provocare vere e proprie carneficine. A volte è
sufficiente la semplice distrazione di un guidatore a costare la
vita ad un inerme pedone che attraversa sulle strisce pedonali . Non
è infatti compito soltanto di chi conduce un mezzo , ma anche di chi
va a piedi mantenere vigile la propria attenzione per prevenire
errori altrui . Come evitare , dunque , tutto ciò ? Ebbene , la
prima regola è conoscere ed applicare il Codice della strada , il
quale contiene più di 200 articoli e che definisce i criteri per la
circolazione sulla strada dalla A alla Z. La seconda regola ,
altrettanto importante , è la seguente: conoscere le caratteristiche
degli utenti e dei mezzi che circolano . Per esempio : qual è il
tempo di reazione di un pedone davanti ad un pericolo ? Qual è il
tempo di frenata di un’auto che viaggia a 50 Km orari ? Le risposte
a queste domande non stanno nel Codice , ma devono costituire
oggetto di una specifica educazione alla prevenzione dei pericoli
della strada.
Terza regola : la prudenza da parte di tutti , conducenti e pedoni .
La ragione non basta quando accade un incidente stradale , bisogna
imparare a prevedere gli imprevisti, gli errori e le distrazioni
degli altri .
Infine , c’è un’altra condizione che ritengo importantissima : il
senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri che ci deve
animare . Le regole sono importanti , nuove e più severe leggi
auspicabili (si discute in questi giorni sull’introduzione di un
nuovo reato , quello di omicidio stradale ) . Ma , come sempre ,
niente può essere più efficace di una presa di coscienza individuale
, che ci faccia adottare comportamenti più responsabili. Essa deve
essere favorita da una educazione stradale insegnata sin dalla più
tenera età . Ciò non eviterebbe certo tutti gli incidenti , ma
almeno quelli più gravi e frequenti . Si eviterebbero in parte
quegli inutili massacri dove madri , padri, fratelli e amici
soffrono uno strazio che tanto fa male ai nostri cuori ed alle
nostre coscienze.
di Sara Abate I E