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IV edizione del premio "Mauro Rostagno"

Attestato di partecipazione a "Faccia a faccia"Giorno 03-03-2012 accompagnati dalla professoressa De Caro presso il teatro di Calatafimi (Tp), la nostra scuola, insieme ad altre provenienti da tutta la Sicilia, ha partecipato ad un incontro con il Procuratore GianCarlo Caselli magistrato che in quarant'anni ha attraversato le bufere del terrorismo, della mafia e della corruzione, passando dal Csm e dalla direzione delle carceri. Caselli è venuto a Calatafimi per incontrare noi studenti in occasione della quarta edizione del premio 'Mauro Rostagno', giornalista e sociologo ucciso dalla mafia nel 1988, promosso dall'associazione Libera. La commissione giudicatrice era presieduta dal direttore della Sede Rai Sicilia, Salvatore Cusimano.
Tutti gli alunni che hanno partecipato a quest’ incontro dovevano formulare delle domande, insieme ai professori, da poter rivolgere ai giudici li presenti, ed al procuratore Caselli che a sua volta doveva rispondere attraverso pensieri personali riguardanti la mafia. A selezionare i lavori realizzati da noi ragazzi, c'era la commissione di colleghi giornalisti come Mauro Rostagno : Rino Giacalone (collaboratore di numerose testate nazionali, da Libera Informazione al Fatto quotidiano), Manuela Modica, collaboratrice per L'Unità e Repubblica, Renato Camarda, già direttore de "L'Isola Possibile" responsabile del settore informazione di Libera a Catania e Antonella Lombardi, collaboratrice Ansa portale Legalità. Essi hanno deciso di scegliere le 8 domande più appropriate e quindi sono state fatte salire sul palco le 5 persone che potevano rivolgere le proprie domande a G. Caselli dando vita, così, ad un’intervista "faccia a faccia".
Gli studenti scelti hanno ragionato su un tema centrale, ovvero la lotta alle mafie; le domande da loro poste sono state :. Che contributo possono dare i cittadini in questa battaglia? Che ruolo possono avere accanto alla magistratura e alle forze dell'ordine per sconfiggere mafie e corruzione? Che cosa è cambiato rispetto a oggi? I beni confiscati alla mafia sono adesso utilizzati per fini sociali? Come potremmo fare, noi giovani, ad impegnarci nel sociale ? Gruppo di alunni con il Procuratore Giancarlo Caselli
Caselli ha iniziato con il distinguere tra un senso oggettivo ed uno soggettivo del rispetto delle regole, cioè ha spiegato che le regole ci sono, le sanzioni per chi non le rispetta anche, ma siamo noi che dobbiamo, per vivere tutti meglio, attenerci ad esse. Ha affermato inoltre che l'assenza di regole farebbe del nostro paese una giungla. Ha focalizzato l'attenzione sull'impatto della corruzione e della mafia nell'immagine del nostro Paese e della nostra economia. Egli ha affermato che in questi 20 anni abbiamo avuto un’infinità di inchieste sulla corruzione, sulle collusioni tra mafia e politica, mille spunti per intervenire con nuovi controlli, leggi più incisive ma non è successo praticamente niente. Infine ha fatto una riflessione sulla mafia dicendo che essa non è affatto invincibile. La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio e una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni, Caselli ci ha spinto a denunciare ciò che non va, senza pensare che tutto sia immutabile ma con la consapevolezza che il domani lo costruiamo oggi vivendo nel coraggio e nell'impegno collettivo contro le ingiustizie e l'illegalità. La mattinata si è conclusa piacevolmente con lo scatto di alcune fotografie insieme al giudice. Il procuratore ci ha anche fatto il regalo di parecchi autografi. Riteniamo che l'incontro abbia avuto successo e sia un evento da ricordare.

Gaia Cusimano e Martina Lo Gerfo 2E



















































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