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Filosofi, pedagogisti
e liberi pensatori siciliani
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a cura degli allievi del triennio del Corso
E
del Liceo Socio-Psico-Pedagogico
Anni scolastici 2003-2004 e 2004-2005
Docenti referenti
Maria Patrizia Allotta, Arturo Donati, Tommaso Romano
Con la collaborazione dei docenti Vincenza Caleca e Lucia Ievolella
Testi introduttivi di Concetta Guagenti e Guido Di Stefano
Introduzione di Francesco Armetta
Appendice L'Istituto "Regina Margherita" tra storia e immagini
ISTITUTO MAGISTRALE STATALE "REGINA MARGHERITA"
PALERMO
2005
Non tutti i grandi artisti, i pensatori, gli scienziati,
uomini comunque di cultura hanno avuto in vita il riconoscimento del loro
valore. Questa constatazione ha portato all'ideazione di un progetto dal
titolo "Luce del pensiero". Tale iniziativa a nata da una proposta del prof.
Tommaso Romano, nell'anno scolastico 2003/04, the e stata condivisa dal
Consiglio di Classe, e soprattutto voluta dagli alunni del corso E.
Gli alunni hanno affrontato un lavoro nuovo, ma sicuramente interessante,
basato sullo studio di documenti, attivando una ricerca storica presso le
Biblioteche Comunale e Regionale. L'ispirazione di fondo nasce dalla
constatazione che la Sicilia è stata, (e forse continuerà ad essere) terra
feconda di uomini illuminati, che hanno lasciato un'orma del loro lavoro
culturale. Si afferma, pertanto, imperiosa l'idea di riscoprire patrimonio
culturale nostrano, raccogliendo in un Dizionario filosofi, pedagogisti,
teologi e pensatori per liberarli dal velo dell'oblio e restituirli alla
società contemporanea. La conoscenza di tali autori non si esaurisce in un
puro diletto intellettuale, ma risponde all'esigenza di rinsaldare le radici
della nostra cultura.
La Sicilia è sempre stata una fucina di idee, che hanno travalicato i
confini isolani ed hanno contribuito alla crescita culturale, sociale e
politica del nostro paese. La riscoperta e la valorizzazione del passato
sono la via maestra per il recupero ed il consolidamento della nostra
identità e costituiscono il sicuro antidoto per non soccombere alla
dilagante omologazione culturale indotta dai processi di globalizzazione e
massificazione. Riscoprendo il gusto della ricerca, gli alunni con somma
soddisfazione hanno riportato alla luce i 376 autori siciliani, che formano
il presente dizionario.
La pregevole produzione apre un filone di studi destinato ad abbracciare
altri importanti ambiti della cultura isolana, con particolare riferimento
al sapere scientifico.
Auspico che tale iniziativa possa proseguire nel tempo in maniera
sistematica e che possa convergere con le esigenze di una didattica viva e
attuale, interessata al passato nello sforzo di progettare e costruire un
futuro migliore.
Prof.ssa Concetta Guagenti
Dirigente scolastico
La nostra terra è ricca di bellezze naturali, artistiche e di testimonianze
di straordinarie opere del passato. Tra queste sono da annoverare anche le
opere del pensiero di tanti siciliani, il cui operato dovrebbe essere
maggiormente divulgato anche tra i non addetti ai lavori...
Il presente volume nasce con l'intento di contribuire a ricordare tanti
filosofi e pensatori che con la loro ricerca hanno arricchito il Pensiero
Umano.
Si tratta spesso di nomi poco noti, ma è proprio nell'attenzione a questi
autori che si rileva l'utilità e l'importanza di questo dizionario.
Il lavoro di ricerca degli studenti aiuta anche a capire come si evolve il
pensiero umano e come la conoscenza delle radici di un popolo non possa
prescindere dallo studio delle opere di coloro che hanno contribuito a dare
lustro allo sviluppo culturale della nostra isola, oltrepassandone i
confini.
Guido Di Stefano
Direttore Scolastico Regionale
La Sicilia sin dall'antichità si è radicata ad una cultura intrisa di
pensiero e di riflessione, e si è posta da sempre, anche quando parla di
letteratura, "domande radicali".
Nella Sicilia greca da Caronda ad Empledocle, da Dicearco ad Aristocle, la
vita intellettuale ha avuto un carattere speculativo che ha convissuto con
la ricerca scientifica di un Archimede e con le narrazioni storiche di un
Timeo e di un Diodoro.
E non è da passare sotto silenzio la grande intuizione di Federico II,
filosofo e scienziato, che ci ha dato un'iniziale sintesi umanistica tra il
mondo occidentale e quello islamico. E quando dall'impero d'Oriente fuggono
gli umanisti bizantini, questi vennero per prima accolti in Sicilia, dove
profusero la loro cultura. «Da Francesco Maurolico a Gian Alfonso Borrelli
la scienza universale del Rinascimento descrisse tutto il suo arco, dalla
matematica alla biologia, sulla riva dello stretto di Messina» (S.
Caramella). Senza dire che il pensiero del Risorgimento con V. Miceli, B. D'
Acquisto, V. Tedeschi, G. Romano, S. Corleo e fino a G. Gentile, si sviluppò
in tante tendenze ed elaborò nuovi e pia vitali concetti di liberty.
C'è un filosofare di tipo siciliota, che non è cosa archeologica, ma è un
filosofare che ha le sue radici in una tradizione millenaria, che però è una
finestra dell'anima sul mondo, dalla quale si può parlare con senso critico
ed autorevolezza.
Se nella nostra epoca si è pia volte dubitato della filosofia, della sua
validità e della sua sorte, ciò non è accaduto in Sicilia, dove quella ha
sempre trovato ispirazione, culto ed alimento.
Una vera e propria scuola filosofica siciliana non è mai esistita: da sempre
la Sicilia è stata luogo di accoglimento e di elaborazione di idee e di
sistemi. Gli scrittori di filosofia in Sicilia sono legati intimamente a
tutto il mondo storico europeo. Se non si può parlare di una scuola
filosofica siciliana, si può parlare di una Siculorum philosophia che,non è
soltanto un fatto del passato, ma è un pensiero vivente. I concetti che
hanno dominato in Sicilia sono «l'Ente, la monadologia fisica, la realtà
attuale dei principi metafisici, il fenomeno, il valore, l'atto puro,
l'esperienza, la vita spirituale, la storia» (S. Caramella).
I pensatori siciliani, pur riflettendo sub specie universali, hanno
consapevolezza di una loro radice isolana, che li rende partecipi di
un'atmosfera culturale peculiare.
Non si tratta di determinare un contenuto specifico comune a questi
pensatori, ma piuttosto di sottolineare la consapevolezza di non subire
passivamente influenze esterne, di non farsi passivi portavoce di questo o
di quell'indirizzo di pensiero, e di non rifiutare pregiudizialmente il
pensiero proveniente da altrove, che viene elaborato e moderato sì da
perdere la sua assolutezza e rigidità. In Sicilia non allignerà il
materialismo, l'ateismo, il meccanicismo, il sensismo, l'ideologismo. Tutto
si stempera alla luce di una visione spiritualistica, che ha nella
trascendenza dell'Assoluto e nella libertà dell'uomo i punti di riferimento.
Le vicende storiche, culturali, politiche della Sicilia nel corso dei
secoli, superano certamente sia per varietà sia per complessità quelle di
tutte le altre regioni del Mediterraneo. La storia della Sicilia ha
attraversato vicende che rappresentano una delle più grandiose esperienze
che si siano verificate nel corso dei secoli.
Non esiste a tutt'oggi un Dizionario, al quale far riferimento per essere
informati sulla vasta e variegata cultura di tanti autori siciliani, che in
ogni epoca hanno contribuito ad arricchire il patrimonio del sapere
dell'umanità, di quel sapere che costituisce il cammino verso la civiltà.
Abbiamo la Bibliografia sicola di A. Narbone che risale al 1854, la
Bibliografia Siciliana di G.M. Mira che è del 1881, il più recente
Dizionario dei Siciliani illustri edito da Ciuni è del 1939. L'apprezzabile
e monumentale Dizionario biografico degli italiani, a cura dell'Enciclopedia
italiana, ancora in via di pubblicazione, prevede le "voci" di scrittori
siciliani già noti, ma non di quelli meno noti o ignoti, che nel corso dei
secoli sono una miriade.
Da decenni si sente il bisogno di un Dizionario -nel quale fare confluire
facendola emergere dalla penombra, che talvolta è oscurità, in cui è avvolta
quella grande quantità di cultura di autori poco noti o ignoti, le cui opere
spesso sono sepolte in qualche fondo antico o addirittura sono inedite.
Un Dizionario dovrebbe dare informazioni sulla vita, sulle opere, sul
pensiero, sulla bibliografia aggiornata di quanti hanno operato in Sicilia,
o di siciliani che hanno portato il contributo della loro cultura anche
altrove; esso non dovrebbe essere un'opera di pura erudizione o di semplice
informazione: ma si dovrebbe contestualizzare sul piano storico il pensiero
dei vari autori inserendoli nel contesto della cultura europea, di cui il
pensiero e la cultura siciliana non sono ne estranei ne succubi. Non si
tratta di rivendicare l'esistenza di una cultura siciliana a se stante; ne
tanto meno estromettere la Sicilia dal filone europeo chiudendola in se
stessa, secondo la tesi di Gentile.
Si tratterebbe, invece, di sottolineare il contributo che la cultura europea
ha dato alla Sicilia e la risposta che la cultura siciliana ha saputo dare
ad essa. « Tutte le tendenze dello spirito europeo, tutti i sistemi hanno i
loro rappresentanti in Sicilia, ma nessun sistema ritiene pia il suo volto,
la sua marca di origine. Scendendo in Sicilia questi sistemi perdono le
asprezze, le caratteristiche individuali e si universalizzano, si accostano,
tendono fraternamente la mano a tutto quanto c' è di meglio e di vero negli,
altri sistemi » (S. Scimè).
Un Dizionario della cultura siciliana, dall'antichità greca ai nostri
giorni, costituirebbe una valida presentazione della Sicilia al mondo di
oggi, che spesso si interessa dell'Isola specialmente in occasione di eventi
tragici e di fatti di sangue.
E' da salutare con interesse, ed è da incoraggiare, il lavoro di
preparazione di schede, che alcune classi dell'Istituto Magistrale Regina
Margherita di Palermo hanno elaborato: e un primo passo, necessario e utile:
schede, nelle quali, dopo aver individuato gli autori (cosa non sempre
facile ne agevole, mancando un elenco di nomi siciliani meno noti o
ignoti!), caratterizzare la loro attività prevalente (filosofi, teologi,
scienziati, artisti, letterati, ecc.) indicare le date di nascita e di
morte, elencare gli scritti pia significativi.
Le schede degli studenti aprono la via per quel pia impegnativo "Dizionario"
della cultura siciliana di tutti i tempi, di cui si sente bisogno,
specialmente da parte di coloro che non vogliono guardare al futuro da
sradicati o attaccando le proprie radici altrove, ben consapevoli che senza
essere radicati nell'humus fecondo del proprio passato non può germogliare
nessuna civiltà che sia dell'uomo e per l'uomo.
Francesco Armetta
Facoltà Teologica di Sicilia
L'iniziativa che ha dato vita al progetto "Luce del
Pensiero" si colloca entro l'orizzonte di una ricerca di esperienza
"anomala" ricca, gratificante e confortante, di valorizzazione radicale
dell'esperienza umana e scolastica in concomitanza di un bisogno di
approfondimento che dispieghi verso direzioni culturali più vaste.
La ricerca che ha condotto alla stesura del dizionario ragionato dei
filosofi, pedagogisti e liberi pensatori nella storia della Sicilia è stata
ispirata non esclusivamente, come si potrebbe essere indotti a credere sulla
base di un'interpretazione restrittiva del titolo dell'opera, dalla
necessità di una pur seria e ponderata attività di approccio alle profonde
radici culturali.
Prospettiva questa di per sé, in ogni caso, rilevante, poiché nessun
rinnovamento e trasmissione di bagaglio culturale è pensabile se non
partendo dalla conoscenza dei valori e della visione del mondo condivisa su
cui contare per "costruire" risposte ai tanti interrogativi e per far fronte
alle sfide dei tempi.
Il libro è piuttosto il risultato di una scelta operata nella consapevolezza
che sia giunto il momento per la comunità nazionale di definire in modo
nuovo ed articolato i parametri culturali che hanno segnato la ricchissima
speculazione italiana che merita grandi rivalutazioni come quelle operate da
Eugenio Garin.
Non certo in chiave sterilmente apologetica quanto per ricercare un profilo
più definito dell'idea dell'uomo e della cultura, che ci consenta di
ricucire un prezioso filo conduttore del senso del mondo, dell'idea di
convivenza e dei valori di riferimento così largamente oscurati dalla
superficialità e dalla desacralizzazione del mondo in atto nella società
post-moderna.
Ricavare quindi metaforicamente luce dalle origini per compiere atti di
pensiero, per conferire senso al sociale, operazione che corrisponde
all'adesione verso una piccola quanto sconfinata utopia dal volto umano.
Quale migliore occasione allora, se non cominciare dall'ingenua ed esemplare
semplicità dei ragazzi, ricondotti al fascinoso approccio della ricerca
diretta delle fonti, per contribuire a realizzare in qualche misura, quella
che Heidegger notoriamente chiamava "cura del mondo", che si riduce in
ultima analisi semplicemente a dare senso al tempo.
Ciò è stato compreso davvero e bene, dagli allievi di un triennio del Liceo
Socio-Psico-Pedagogico, seguiti da professori di filosofia anche di altri
corsi; particolarità questa innovativa in sintonia con la lungimiranza
didattico-educativa dell'antico Istituto di appartenenza.
Con impegno, infatti, si sono dedicati ad un ricerca bio-bibliografica ed
anche iconografica degli autori scelti e adottati, prima ignoti e poi
scoperti non soltanto negli scaffali delle biblioteche frequentate per la
prima volta, ma anche utilizzando moderni strumenti di comunicazione e di
informazione, che sono apparsi non in contraddizione con il passato
piuttosto utilissimi strumenti di collegamento.
Ricerca svolta in piena autonomia che ha consentito loro di vivere il
rapporto con i docenti referenti in una atmosfera collaborativa di rara
efficacia.
Riscoprendo sia i libri che gli autori ed il grande patrimonio di pensiero
di idee e di parole che merita di essere conosciuto. E proprio il
superamento della debolezza della rappresentazione collettiva del pensiero
critico, artistico e scientifico, uno degli obiettivi primari da rendere
perseguibili alle nuove generazioni.
Accessibilità praticabile alla luce di un ripensamento delle tradizioni che
sia scevro da qualsiasi retorica ed esente da pregiudizi.
La conoscenza storica procede anche grazie a congetture ma non certo sulla
base di improvvisazione.
Improvvisazione certamente avulsa dalle scelte metodologiche che hanno
guidato la ricerca guidata con adeguate anticipazioni teoriche sui criteri
essenziali di ricerca bibliografica tramite le schede archivistiche.
Sono stati esplicitati dai professori i criteri di catalogazione, di ricerca
per soggetto e tematici, che sono stati assimilati adeguatamente dagli
allievi, tanto da consentire efficaci risultati di ricerca in ognuna delle
giornate di studio in più biblioteche, facoltà e centri di ricerca.
I docenti, inoltre, hanno fornito le principali fonti di ricerca accessibili
ed hanno orientato la ricerca tramite internet accedendo ai siti degli
Istituti di cultura, delle università, delle fondazioni, associazioni ed
accademie nonché quelli "generalisti"; tutto ciò senza disgiungere la
metodologia dalle riflessioni necessarie a consolidare la consapevolezza del
valore formativo e pedagogico della ricerca stessa e della sua finalità che
non si concretizza soltanto nell'opera, seguita in tutte le sue fasi di
crescita e di
sistemazione organica, operando un dimensionamento secondo una proporzione
non certo diretta tra importanza dall'autore ed ampiezza delle schede.
È stata preferita una scelta che consentisse di presentare filosofi meno
conosciuti in una dimensione rappresentativa, evidenziandone il carattere di
originalità e di particolarità nel contesto storico di appartenenza e
rinunciando di contro a lunghe trattazioni di pensatori talmente noti di cui
sarebbe risultato superfluo il rimarcarne l'importanza.
Per scelta di carattere pragmatico sono stati inclusi svariati filosofi,
accademici, liberi pensatori ed eruditi. siciliani anche per giustificata
"adozione culturale" e per effettivo teatro di operatività.
Il senso della ricerca, che si è svolta in un regolare arco di tempo
scolastico di straordinaria intensità, è stato oggetto di una riflessione in
itinere che si è conclusa con il consolidamento di una convinzione di fondo.
Cercare sì, perché occorre conoscere in definitiva l'uomo che c'è, l'uomo
che c'è stato e le sue descrizioni del mondo.
I testi filosofici sono anch'essi in ultima analisi, come ci ricorda il
poliedrico e geniale Richard Rorty, metafore linguistiche che ci aiutano a
comprendere un mondo non sciolto nei significati della vita, piuttosto
ancora tutto da scoprire, in quanto "chiuso" nella custodia del pensiero che
si libera nella meraviglia del linguaggio.
Dietro ognuna di queste custodie c'è un nome ed una piccola storia e le
brevi schede che strutturano l'originale dizionario realizzato, per molti
versi raro anche in forza della sua evidente semplicità, non vuole né può,
evidentemente, essere esaustivo.
Piuttosto vuole precipitarci nel variegato e ricchissimo filone di una delle
più importanti radici della storia della Sicilia, che non è "regione", ma un
"pezzo" di mondo che non si può ignorare e al contempo non si può scoprire
del tutto. Secondo una metafora, una delle tante possibili che si rivelano
alla "luce del pensiero".
Maria Patrizia Allotta, Arturo Donati, Tommaso Romano