"Ciò che dai è tuo per sempre"

Stamattina ti pensavo.
Una frase mi si ripeteva in testa: "Voglio di più per me stessa.
Voglio sentirmi all'altezza!".
In macchina guardando fuori dal finestrino mi è salita una sensazione strana.
Il sole mi ha dato anche lui il suo buongiorno...
Mi ha riscaldato e fatto compagnia per quasi tutto il tragitto, poi però edifici ci hanno diviso.

Quella sensazione invece non se n'era andata...
anzi.
Non era tristezza.
Era qualcosa a cui, ancora ora, non ho saputo dar nome.
Angoscia, rimpianto.
Non so.
So che però mi ha fatto esplodere dentro una voglia pazza di voler vivere di più.
Di camminare più veloce di ieri,
di farsi anche qualche kilometro in più a piedi.
Di ridere più forte e più a lungo.
Di piangere e ricominciare.
Dimenticare.

Sono quelle sensazioni che ti bussano alla porta e ti trovano sprovvista.
Allora improvvisi.
Quelle sensazioni che ti ricordano che
sei viva a dispetto del tempo.

Quelle per cui mi sono chiesta:
"Ma tutto ciò che mi tiene ancora attaccata a te, è...
cosa?

Cos'è?
Forse la convinzione un po' frantumata
di te che sei ancora
quella persona con cui passavo sere a scrivere cose belle?!
Sere che certamente non dimentico.
Che non ho mai fatto.
Sere in cui mi sentivo un arcobaleno di emozioni.
Ma...

"Allora cosa cerchi?"
"Non lo so. Forse niente, forse tutto. Magari adesso più che cercare, voglio vivere quello che mi capita."

Sudabeah Nomahani II E