I ragazzi delle classi 1^U e 1^Z dell'istituto Regina Margherita,
hanno visitato il vecchio cimitero punico situato nella zona
Indipendenza/Calatafimi di Palermo.
Premessa Storica:
Nell' VIII sec. a.c. Palermo era una colonia fenicia, circondata da
due corsi d'acqua: il Kemonia e il Papireto. La posizione favorevole
della città valse il nome greco "Panormos", che significa tutto
porto. La struttura urbana era formata da un nucleo più antico,
Paleapoli, corrispondente all'area del Palazzo reale e della Caserma
Bonsignore, e dalla Neapoli,più recente, coincidente con l'attuale
quartiere Cassaro. La città era cinta da possenti mura. I fenici
all'interno dell'area urbana fondarono un luogo dove seppelire i
defunti, corrispondente alla zona p.Indipendenza- c.Calatafimi.
All'interno della Necropoli sono prevalenti due tipi di tombe: vi
erano semplici fosse o urne cinerarie scavate nella terra;semplici
sarcofagi scavati nella pietra calcaretica e ricoperti da tegole in
terracotta o da una lastra in calcarenite;oppure tombe a camera a
cui si accedeva da una scaletta scavata nella roccia e il cui
ambiente era una piccola stanza al cui interno si trovava il
sarcofago
I sistemi di sepoltura utilizzati erano due: l'inumazione, cioè la
sepoltura semplice; l'incinerazione,
cioè la cremazione del corpo le
cui ceneri venivano raccolte e sistemate in vasi di terracotta e
quindi seppellite. Gli oggetti strettamente personali venivano
seppelliti nel sarcofago insieme al defunto, il corredo funerario
(piatti, brocche, lucerne, coppe, unguentari, ampolle, ecc.) veniva
collocato all'interno della camera o vicino al sarcofago.
In realtà, sarebbe possibile visitare l'interno delle tombe,
indossando per maggiore sicurezza un elmetto antiurto e con l'aiuto
di una guida. Gli alunni del Regina Margherita purtroppo, a causa di
un guasto alla luce all'interno delle tombe, non hanno potuto
accedervi, come possiamo notare in una delle foto.
La visita è durata circa tra quarti d'ora, e gli alunni sono stati
accompagnati dalle professoresse Grace Macaluso, Mirella Buttitta e
Pina Catalanotto.
Miriam Galati 1^U