Ebbene sì, il decreto Gelmini, approvato in Parlamento il 9 Ottobre 2009, è
diventato legge il 4 Febbraio 2010. E così dal 2011 al 2013 assisteremo alla
trasformazione dei licei.
Caratteristica fondamentale della riforma è la riduzione dei 396 indirizzi
sperimentali e i 51 progetti ministeriali a soli 6 licei: artistico, classico,
scientifico, linguistico, musicale e coreutico e infine il liceo delle scienze
umane. La riforma riguarda inoltre gli istituti tecnici e professionali, ridotti
anch'essi per quanto riguarda il monte ore.
La riforma Gelmini, promossa dal governo come “provvidenziale spinta per la
ripresa economica del paese”, rischia di trasformare la scuola in un “bancomat
d'Italia” (come affermato dal responsabile Welfare del Pd, Giuseppe Fioroni, ex
ministro della Pubblica Istruzione). I tagli al monte orario delle materie
ritenute poco importanti (come la Geografia e il Diritto), le notevoli
penalizzazioni delle materie di maggiore rilievo (come il Greco e l'Italiano),
la concentrazione dello studio di più materie in meno ore (come si verificherà
al biennio del linguistico che prevederà lo studio di 3 lingue straniere in
contemporanea) e la decisione di inserire forzatamente nei programmi molte ore
di materie informatiche , sembrano voler dimostrare l'intento del governo di
spingere l'Italia lungo una forsennata ed “economica” corsa verso i parametri
dell'Unione Europea. Intanto, timore diffuso è quello secondo cui il piano di
riforma possa sottrarre dei fondi all'istruzione (proprio attraverso i tagli di
cui prima), in modo da disporre di maggiore budget da impiegare in altre
attività non ben esplicitate.
Si pone però un problema: è l'Italia pronta a un passo del genere? O tutta
questa spinta verso il progresso, verso la formazione di tanti “soldatini
informatici” si tradurrà nella rovina della scuola (intesa, un tempo, come
occasione di crescita e formazione intellettuale e morale)? E che dire del
patrimonio artistico della nostra nazione, peculiarità che da sempre ci
distingue, che sembra via via sempre più oscurato? Come dice una celebre frase,
lo scopriremo solo vivendo.
Intanto non ci resta che prendere atto di ciò che avverrà e soffermarci su ciò
che più ci riguarda, ovvero l'evoluzione dei licei sociopsicopedagogico e
musicale. Il primo si trasformerà in liceo delle scienze umane e darà spazio (a
discrezione di ogni scuola, che gode del 20% di autonomia) anche alle materie di
carattere giuridico ed economico; il secondo si evolverà in liceo musicale e
coreutico e permetterà di attivare delle convenzioni con i conservatori di
musica e le accademie di danza, grazie alle quali i miei colleghi artisti
potranno sperare di avere più fortuna di noi, poveri musicisti del vecchio
ordinamento, che con la doppia scolarità ci abbiamo convissuto anni e anni, fra
notti in bianco ed enormi sacrifici.
A cura di Anastasia Terranova, VH
SOMMARIO DEL 1°NUMERO
Editoriale | p. 1 |
Intervista al Dirigente Scolastico Gambino | p.2 |
Cultura e spettacoli Il concerto Scusa ma ti voglio sposare I Manga |
p. 3 |
Tendenze giovanili Moda Tendenze... di moda giovanile |
p. 4 |
Politica e scuola La scuola di Maria Stella : in corsa verso l'UE Concorso : l'ambiente, due città a confronto Un atto vandalico impedisce l’ingresso al “Guzzetta” |
p. 5 |
Cronaca Materie della maturità 2010 La violenza Piazza Pretoria |
p. 6 |
Sport La Pallamano Il taekwando La ginnastica ritmica |
p. 7 |
Scrittura creativa Era una serata tranquilla Ero lì Fuga dal Vesuvio L'angolo della poesia : Ricordi Scende la sera |
p. 8 |
Posta del Margherita Marzo : cammino per la Pasqua 'Na matìna A simàna tuoirta U mairterì |
p. 9 |